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Chi l'avrebbe mai detto, a vederlo battere
disperatamente sul portone del castello, carcere
cittadino, gridando "Fem gni dent! Fem gni
dent!" (Fatemi entrare! Fatemi entrare!), che il
Clemente Borselli fosse un detenuto pericoloso,
accusato di aver organizzato un losco giro di
giovani lolite in quel della provincia di B.?
Forse nessuno. Eppure… (l'incipit del libro).
Mario Ceratti |
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