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Il 1848, come si sa, fu uno degli anni piú
significativi nella storia del nostro paese (e non
solo di esso), tanto da meritarsi l'appellativo di
anno delle rivoluzioni e di primavera dei popoli.
Simile a un contagio che si propaga senza segni
apparenti, lo spirito di indipendenza percorse gli
invisibili capillari di quel corpo multiforme che
era - ed è - l'Europa, esplodendo in luoghi
imprevisti e lontani fra loro, quali sintomi
rivelatori di un comune malessere. Le cronache
dell'epoca ci descrivono insurrezioni e sommosse
in tutti gli stati del continente miranti ad
abbattere i regimi autoritari tornati in auge dopo
la restaurazione - tolte solo l'Inghilterra della
regina Vittoria e la Russia degli zar - in un
riflusso che accoglieva il retaggio della rivoluzione
francese, madre di tutte le rivoluzioni. […] E cosí
avviene talvolta che l'onda d'urto di un terremoto,
irradiandosi per insondabili vie sotterranee,
produca i suoi effetti a imprevedibile distanza dal
suo epicentro (dalle prime pagine del libro).
Annibale Guidi |
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