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Quasi una teoria della narrazione (giocosa eppure
profondamente seria) che origina storie dentro a altre
storie per sfociare nel sacro - perlomeno questo il
tentativo - della presente Contesa. O, meglio, della
dialettica tra autore e narratori che cantano la scrittura
cosí come i protagonisti dell'opera cantano la loro musa.
E per questa si contendono la nobiltà dell'anima. Questo
Trittico (progetto editoriale che raccoglie tre libri
diversi tra loro ma egualemente dominati da una fantasia
fertile e originale) nasce da un immaginario - nonostante
le tante crisi, mie e contemporanee - ancora vivo. In
periodi ora lunghi (o lunghissimi) e ora (forgiati
nell'estrema sintesi) quasi monchi, figure distaccate dal
mondo reale - nel quale tutti siamo caduti, perdendoci -
indicano una via di salvezza che nella scrittura stessa
trova il proprio fondamento principe. Metalinguaggio e
metaletteratura per marcare un netto distacco
dall'attulità e per rimandare a riflessioni che mirino a un
- conquistato o meno - eterno (nota dell'autore).
Massimiliano Baroni |
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