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Giuseppe Ciri Luoghi ameni Poesie
Prefazione di Graziano Mantiloni, copertina di Tommaso Jardella, 2023, pagine 88, euro 12,50, I.S.B.N. 88-471-1074-1 Collana Vianesca/Poesia e narrativa
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Ciri esprime in questa raccolta il connubio perfetto di
ricerca minuziosa del linguaggio espressivo, spesso
trovato tra le sponde dei classici e nella mitologia (non a
caso alla Musa è dedicata la prima composizione), e gli
interrogativi sulla vita che mettono insieme - a mio avviso
- il ricordo di due mondi molto alti e molto complessi come
i leopardiani versi di Canto notturno di un pastore errante
dell'Asia e alcuni frammenti de Il libro dell'inquietudine di
Pessoa: "Viviamo nell'imbrunire della coscienza mai certi
di cosa siamo o di cosa supponiamo essere". Cosí Ciri:
"Ci sentiamo parte viva d'un tutto in questo quieto inizio
d'autunno". Per questo non si può che parlare di una
poesia matura, colta, intrisa di sentimento e profondità del
pensiero. Il tema dominante, come si intuisce dallo stesso
titolo, attiene ai luoghi cari al poeta. Luoghi carichi di
magia; o meglio, visti con l'occhio incantato di chi torna
con la memoria su atmosfere sfuggevoli, recondite, per
certi versi inarrivabili perché inesorabilmente vissute e
irripetibili. Luoghi familiari, spesso ancorati ai ricordi
della giovinezza, oppure visti quali metafora
dell'autunno, ultimo quarto di una vita che si sente
fuggire via. Luoghi che invitano a bearsi della loro
pace, riposo e ristoro come quel "frusciar di silenzi",
un ossimoro delicato, soave, permeato di dolcezza e
serena contemplazione (dalla prefazione di Graziano
Mantiloni).
Giuseppe Ciri Tommaso Jardella
Lucca
17.01.2024
Circolo Culturale "Cesare Viviani"
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