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In un sanatorio della Germania nazista, alla vigilia della seconda guerra mondiale, una ragazza divenuta muta anni prima a seguito di un trauma psichico decide di tenere un diario per vincere il proprio isolamento. La scrittura diviene da subito momento di memoria, personale e collettiva, oltre che riflessione sul suo senso stesso. Presto scoppia il conflitto e nel sanatorio la situazione si fa piú difficile. La ragazza continua a scrivere.
I sette romanzi de La libertà della letteratura (di cui
questo volume fa parte e che - scritti
contemporaneamente o con solo qualche mese di
distanza l'uno dall'altro - escono tutti insieme) credo
portino avanti, al di là delle differenze di trama o di
stile, una concezione esistenziale e letteraria del
tutto coerente. Ora prevale il tema di un isolamento
o di una prigionia in rapporto alla libertà; ora
prevale la libertà del fare letteratura con tutto quello
che ciò comporta; ora entrambe le cose
congiuntamente. Ma, in definitiva, si tratta sempre di
letteratura. E sempre di libertà (nota dell'autore).
Massimiliano Baroni |
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