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Nelle poesie di Sandro Angiolini è
presente una dolcezza malinconica - che
si effonde in una musicalità diffusa e
decadente - molto vicina a quella di certe
canzoni esistenzialiste in cui il tu è
frequente e si riferisce allo sfuggente
oggetto d'amore, alla Circe che seduce.
In effetti il decadentismo è forse la cifra
interpretativa di queste composizioni
liriche in cui il nerbo etico è nascosto da
un acuto senso di solitudine, da un
diffuso smarrimento morale, dal
sentimento di una sbigottita tristezza, da
una sensibilità un po' nevrotica. Una
musica sorge nella memoria di Ulisse:
una musica troppo dolce e lenta, un po'
languida, che comunque lenisce il dolore
della sua ferita interiore (dalla
prefazione di Luciano Valentini).
Sandro Angiolini
Sienanews.it 09.02.2018 Sandro Angiolini presenta "Venti su venti"
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