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copertina libro Aa. Vv.
Premio Arnaldo Giovannetti/6

A tavola 2017
Racconti

2017, pagine 240, euro 17,00, I.S.B.N. 88-471-0904-9
Collana Vianesca/Poesia e narrativa
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Oggi si parla di riscoperta della tavola: corsi di cucina, enogastroturismo, il biologico e la macrobiotica, i foodie, i cuochi stellati - pardon gli chef! - in televisione. Nella mia famiglia la cultura del cibo c'è sempre stata: ogni mattina, come prima cosa, mia nonna chiedeva a mia madre: "Che si fa oggi da mangiare?" Forse perché, avendo vissuto due guerre mondiali (due, non una), e sapendo veramente cosa fosse la fame, aveva bisogno della sicurezza dell'esistenza del pranzo e della cena, possibilmente abbondanti. Per me quindi non c'è stata alcuna riscoperta: sono stato anche fortunato, con un mangiare sempre semplice e genuino e vino sincero. Ma il cibo in casa era un attore non protagonista: chi contava (e conta) era altro, ovvero le persone. Non c'era la televisione in cucina, per scelta dei miei genitori: cosí a pranzo e a cena - perché noi abbiamo avuto il privilegio di appartenere a quella generazione che si riuniva a tavola, anzi "al tavolino" come si dice in Versilia, con entrambi i genitori due volte al giorno - si parlava del piú e del meno, si faceva un resoconto della giornata: scuola, aneddoti, programmi e commenti vari. Oggi, quando torno in Versilia, chiedo a mia mamma di preparare i piatti della tradizione, quasi tutti di terra: la 'ntruglia, i matuffi, i tordelli, le torte di riso, putta e dolce, i tagliarini coi fagioli, i ciacci con la ricotta, il biroldo, il vino del Monte di Ripa: in quelle pietanze ritrovo gli odori e i sapori che mi riportano - anche coi sensi - alle chiacchierate, alle discussioni, a tutto il mondo che ho vissuto con mio padre. E parlare a tavola di lui - e anche di quei cibi - ai miei figli o agli amici è un bel modo per sentirlo vicino e mi ha aiutato, a volte, a esorcizzare la tristezza di non averlo piú fisicamente accanto. Pertanto buona lettura. Se potete, gustatela con un pezzetto di formaggio ricordando mio padre: uno qualsiasi, visto che li adorava tutti (dall'introduzione di Carloalberto Giovannetti).
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