| |
Strano che tu mi cresca dentro come una matita,
sempre piú lunga, che comincia a scrivere
imperiosa e segreta sulla carne viva
parole mai udite, ardite, dolci come miele
e che portano l'angoscia del cielo
quando perde di sé memoria
in un vortice sinistro di vento malaccorto;
ma sei cosí ormai in me consistanziata
che tutto io divido, la povertà e la pena
forse non la gioia che rende liberi e estranei
con animo indicibile e silenzioso.
E intanto io scrivo, anche quando tu riposi.
Gianni Mazzei Tommaso Jardella |
|
|