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copertina libro Gianni Mazzei
Solo i rivoluzionari pretendono il carcere: Antonio Gramsci

In margine alle Lettere dal carcere

Prefazione di Marco Del Bucchia, copertina di Tommaso Jardella, 2017, pagine 144, euro 14, I.S.B.N. 88-471-0878-3
Collana Sos/Storia o storie
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Da prima dell'unità d'Italia fino alla fondazione della repubblica, la prima (circa centocinquant'anni di storia italiana: dagli anni trenta dell'ottocento agli anni settanta del novecento), ci sono emblematicamente tre persone (Silvio Pellico, Antonio Gramsci e Aldo Moro: due politici - uno, Gramsci, fondatore del Pci e l'altro, Moro, presidente della Dc - e due, Gramsci e Pellico, anche letterati) e relativi tre carceri (uno austriaco, uno fascista e uno proletario, secondo lo schema della rivoluzione francese), che incarnano un ideale discendere nell'inferno per giungere alla convinzione luminosa del paradiso. È un viaggio laico in cui a Moro tocca la zona piú tetra (per come si evolve la sua vicenda nel carcere delle Brigate Rosse e per la sua tragica fine, voluta per altro dal potere): l'inferno (si tenga conto de L'affaire Moro, libro illuminante di Sciascia). Pellico è la nostalgia, il perdono, la tenerezza, l'aspetto elegiaco del purgatorio. E Gramsci invece (nella compostezza e nell'analisi che mai demorde, pur nelle difficoltà intrinseche del carcere e nonostante alcuni aspetti oscuri del suo stesso partito che certo non lo salva ma quasi lo sacrifica avendo bisogno di un martire) rappresenta il paradiso, la speranza, la fede incrollabile, laica nell'ideologia: pessimismo con l'intelligenza, ottimismo con la volontà. Su ciò verte il mio lavoro riguardante Gramsci che in questo schema è centrale per elementi politici, culturali, sociali ancora validi; e non solo per l'Italia ma anche per la centralità che il Mediterraneo assume nello scontro ideologico e economico tra il nord e il sud. I sud di tutto il mondo (dall'introduzione dell'autore).
Lavoro ottimo, compatto, giustificato, a tratti apologetico da cui scaturisce - già dalle righe iniziali - l'originale visione della centralità del Mediterraneo quale culla di una cultura che potrebbe essere definita assoluta in quanto oramai riferimento per tutto il mondo. E da cui traspare il pensare dell'autore che si traduce nel suo modo di scrivere (articolato, complesso, frammentato, ricco di parentetiche, secondarie, riflessioni, dubbi) necessario a una lettura profonda di una realtà sfaccetta, cangiante. Un pensare che è il pensare di un calabrese orgoglioso di esserlo, un pensare che risente della pesantezza e della magnificenza millenaria del retaggio latino e - ancor piú là - greco e forse oltre. Non per menti sempliciotte, non per palati assuefatti a Cocacola e Nutella, a sapori impastati, piatti e monocorde. La Calabria, una lama - anche fisicamente parlando - che taglia, trafigge, squarcia il Mediterraneo (vaso di Pandora, punto di congiunzione tra est e ovest, nord e sud) liberando i suoi venti, i suoi umori, i suoi afrori che da qui partono in uno slancio radiale verso ogni direzione (nota di Marco Del Bucchia).
Biografia e libri di
Gianni Mazzei
Tommaso Jardella
Presentazioni
Plataci | Cosenza
27.04.2017
Istituto Comprensivo "Pascoli"

copyright | marco del bucchia marco del bucchia s.a.s. | p.i. 01859680462