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Questa raccolta di poesie è di straordinaria originalità e inventività. Reinventa con grande slancio e con sottile e sapiente ironia il futurismo come eco, gioco e avanguardia e, dentro, mette erotismo e teoria della poesia, pure invenzioni fantasiose e libere e riflessioni, divertimento e sogno. Applaudo (nota di Giorgio Barberi Squarotti).
Ciò che mi intriga nel futurismo non è tanto il dinamismo e il gesto (accidens) che si sostituisce alla sostanza. Mi intriga la scomposizione dello spazio, le sue linee di fuga che fanno perdere al quadro la sua centralità. È già nell'aria l'eclissi della ragione e dell'eurocentrismo se altre linee possono vantare, da prospettive diverse, una loro autonomia. Penso che questo giustapporsi di linee abbia influito sulla scomposizione dello spazio e della figura nel cubismo, fino a esiti non convenzionali e dunque assurdi, con quella freschezza del mondo arcaico africano che fa da freno alla dissoluzione del tutto. Il futurismo in questo è stato veramente l'unica avanguardia del novecento. E questo modo di concepire lo spazio permette al futurismo di addensare piú oggetti e piú prospettive senza essere ridondante e senza essere dispersivo (nota dell'autore).
Gianni Mazzei |
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