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Tra lirismo e memoria - che concatena passati e saperi - la voluminosa raccolta Poesie per un'alba lontana, composta da quattro diseguali parti, si scandisce come un lungo apprendistato dalla notte concreta e tesa dell'insonnia alla notte morale della solitudine e fino al suo termine tanto atteso (quasi un "viaggio", per citare il primo Céline); è come se attraverso la notte si delineasse un percorso ineluttabile e metaforico dove l'io del poeta diviene tra l'altro occasione di confronto con le persone che hanno caratterizzato la sua esistenza (sia quella dei legami affettivi più tenaci che quella ideale di scrittore), passando poi attraverso il vaglio del tempo e dei ricordi - sopravvissuti alle tante intemperie e bufere - in poesie che raccolgono tutta la nostalgia (ora amara, ora disincantata) di chi vede perduti i propri punti di riferimento e le proprie certezze; ma l'alba, pur lontana, è ammessa e sperata come possibilità e tra ombre, nebbie e cupi nubi il libro diventa infine momento di riflessione e dialogo con una realtà più immediata e spietata che sembra voler omologare ogni differenza e diversità; la poesia si rivela così in ultimo e ancora una volta come pensiero d'amore e apertura verso il futuro, orizzonte di appartenenza e unica ipotesi di verità. Fidati di me e non fidarti mai dei vivi; ad esser buoni ci insegnano i cattivi.
Massimiliano Baroni
Viareggio
23.01.2016
Caffè Letterario "Lettera 22"
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