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Raddrizzo i miei passi incerti
e claudicanti del comune giorno
con gli occhi spiritati della tua mente
e il formicolio di albe
che solo i tuoi occhi ciechi,
in quel bianco asciutto di calce viva,
hanno visto nel profondo dell'universo.
E cosí anche il chiarore esitante
del mio inquieto esistere
sfugge alla corruzione della carie,
evita balbuziente grandezza
per perire - soddisfatto -
nel buio con rapido passo.
La silloge Sul declinare della decima notte ha - iniziando dal titolo - movenze, ritmi, utilizzo di stilemi e atmosfera del grande Borges - a cui è dedicata - in tutte le sue sfaccettature: critico, poeta, narratore. Da tempo sono affascinato dalla temperie surreale di questo grandissimo del novecento e dalla sua parola essenziale, musicale, dal non-senso e dal forte richiamo filosofico, specie relativamente al tempo e al male di vivere (vista la sua predilezione per Schopenhauer). Spesso le poesie di questa raccolta hanno in sé - o come incipit o all'interno - termini o richiami a Borges, quasi a darne il marchio di riconoscenza e eleganza che da stilistica si tramuta in modus vivendi (l'incipit della nota introduttiva dell'autore)
Gianni Mazzei Glauco Dal Pino
Il Quotidiano della Calabria (Catanzaro,Reggio Calabria,Vibo Valentia) 13.06.2015 Assegnazione targa a Gianni Mazzei
Il Quotidiano della Calabria (Catanzaro, Vibo Valentia) 31.05.2015 Assegnata targa a Gianni Mazzei per "Sul declinare della decima notte"
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