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Elisabetta Amoroso è nata e vive alla Spezia con il marito toscano e i tre figli adolescenti o quasi. Come se non bastasse, insegna matematica nelle scuole superiori a studenti turbolenti e scansafatiche. Per riprendersi dai pesi quotidiani ama viaggiare nel tempo, nello spazio e nell'animo umano con quelle astronavi di carta che si chiamano libri. Si cimenta da qualche anno nella scrittura, attività che svolge collezionando segnalazioni e pubblicazioni in concorsi letterari nazionali nonché premi in volumi, prodotti tipici locali e generi alimentari. Da qualche anno ha risolto il problema dei regali di Natale donando a amici e parenti un proprio libro che costa meno di una candela profumata, è piú divertente di uno strofinaccio con calendario e di certo occupa meno posto di un centrotavola. Quest'anno punta al "Premio Strega" con una raccolta di racconti ispirati alle fiabe piú famose che ci hanno trasmesso i sani valori della vita e hanno favorito gli incubi piú terrificanti nelle notti della nostra infanzia. Chi potrà mai dimenticare la piccola fiammiferaia che muore di fame e di freddo proprio la notte di Natale o Cappuccetto Rosso mandata incontro a morte certa dalla premurosa mammina che la saluta augurandole "in bocca a lupo"? Per non parlare poi dei genitori di Hansel e Gretel che abbandonano i propri figlioletti nel bosco perché non riescono a mantenerli. I personaggi delle fiabe hanno favorito anche sogni romantici, pieni di principesse e di principi dal fisico aitante, dallo sguardo penetrante e dal bacio portentoso che sarebbero perfetti come tronisti nei reality della domenica pomeriggio. E il povero Pinocchio? L'unico bambino nato da una sega con quel naso che, insieme a Biancaneve e i sette nani, ha ispirato piú barzellette dei carabinieri. E Biancaneve che fa le ore piccole con i sette nani, e i sette nani che bevono il Seven up mentre Biancaneve fa lo spogliarello, e Biancaneve che dopo pranzo si fa il pisolino e ecco un brontolo pieno di gelosia eccetera eccetera. Non si preoccupi il lettore: questo libro non contiene simili cadute nel cattivo gusto e può essere tranquillamente letto anche da un adulto, se pur sotto la supervisione di un bambino.
Elisabetta Amoroso
La Nazione (La Spezia) 29.01.2014 L'ultimo libro dell'Amoroso
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