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Quelle di Marina Cirese - attualmente giudice presso il tribunale penale di Livorno, già impegnata nel settore civile della stessa sede e in ambito penale a Messina - non sono narrazioni autobiografiche, ma dietro ai personaggi e soprattutto le personagge di queste pagine si intravede, leggera e forte, l'immagine dell'autrice, "una giudice", una persona che riveste un ruolo significativo arricchito dal suo essere donna. L'ho incontrata professionalmente: preparata, precisa e rigorosa nei rapporti con le parti e gli avvocati e, attraverso la scrittura, sicura e accurata anche nei provvedimenti apparentemente piú aridi. Marina Cirese opera su diversi registri, dal quasi grottesco di "Utopie al tè verde" al passionale di "Il sogno di Magda", al sentimentale di "Il cacciatore di stelle", al magico di "Moréve", al nitido e icastico di "Un bicchiere di ouzo" (l'incipit della prefazione di Maria Pia Lessi).
Marina Cirese Maria Pia Lessi
Montecatini Terme
23.07.2014
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