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Beatrice: una vita all'insegna dell'obbedienza all'autorità paterna. Attraverso gli occhi di una bambina i desideri, le scelte abdicate. Maschile e femminile, relazione intrecciata nel familiare e nel sociale emergente da ricordi infantili e risucchiata dal mondo che ha lasciato, tra vincoli e contestazione. Nelle descrizioni dell'io narrante risalta il vissuto di valori culturali e comportamenti agiti ma non accettati, sempre tra adattamento e critica ironica. L'amore forte per un uomo impossibile, lontano, altro rispetto alla figura paterna. Insoddisfazione per il rapporto che induce Beatrice a fuggire, ad allontanarsi alla ricerca di un'autentica indipendenza. Un'indipendenza che - al contrario di quanto aveva sperato - non affiora in lei neppure una volta lasciato il proprio mondo, l'occidente. Il ritorno e l'accettazione della realtà come momento presente non piú impregnato di illusioni sul senso del futuro.
Nadia Giorgi
La Nazione (Livorno) 20.06.2013 Il nuovo libro di Nadia Giorgi
Il Tirreno (Pisa) 05.05.2013 Gli "Uomini di terracotta" della Giorgi
Pisa
05.05.2013
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