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Il filo del racconto è la ricostruzione di "una vasta geografia" di passi perduti, l'illusorio tentativo di "tirare le somme del vissuto" in una sorta di mosaico in cui collocare i petali irreparabilmente "vaganti" dell'intimo diario custodito nel "dormitorio del cuore", il bisogno di definire attraverso la scrittura "le pungenti spine" che ancora e sempre feriscono l'anima, la volontà di dare un volto alla "folla" degli incontri e delle occasioni della vita, quasi a trarne ratifica di un qualsivoglia ipotetico acquisto di saggezza (dalla prefazione di Vincenzo Guarracino).
Nedo Soldaini
Il Tirreno (Viareggio) 15.11.2008 Il niente perfetto di Nedo Soldaini
Como
15.03.2010
Aula Magna | Centro Studi Casnati
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