| |
 |
|
Marco Millucci Tra identità e storia: il problema del finito nella svolta verso la filosofia positiva di Schelling Tra il 1809 ed il 1834
Copertina di Alessandro Luschi, 1999, pagine 392, euro 23, I.S.B.N. 88-471-0039-9 Collana Studia/Scienze umane
|
È innegabile che questo sia un periodo di grande fervore per gli studî schellinghiani, in virtú dei temi specifici che questo pensatore, morto pressoché dimenticato nel 1854, ha percorso con grande rigore e con raro acume speculativo. La sua ultima filosofia, in particolare, è oggi considerata quasi unanimemente come il contributo piú alto che Schelling ha dato alla sua epoca, l'idealismo tedesco, e alla storia della filosofia in generale. La delimitazione dell'àmbito di una filosofia negativa, tesa alla ricerca di un presupposto a priori del reale, di fronte alla cui profondità insostenibile essa si arresta quasi attonita; la proposta di una filosofia "seconda", che sappia procedere sul percorso della precedente, recuperando il senso assoluto dell'esistenza concreta e storica, la positività del reale, con tutti i suoi drammi (il male, il peccato e la caduta dell'uomo), ma anche con quell'inesplicabile senso di libertà originaria che L. Pareyson ha perfettamente intuíto; il progetto di una monumentale e arditamente complessa interpretazione di fenomeni di universale significato come la mitologia e la Rivelazione cristiana: questi i temi che l'incessante riflessione di Schelling ha perpetuamente consegnato alla posterità. Con questo studio, l'autore si propone di gettare un rapido sguardo introduttivo su quella fase del pensiero schellinghiano che ha preparato e avviato il passaggio, la "svolta" verso la sua ultima filosofia. Esso rappresenta un tentativo di leggere alcuni dei testi "minori" della bibliografia del filosofo tedesco, allo scopo di mettere in luce alcuni temi chiave, sorta di "parole d'ordine" (estasi della ragione, caduta, libertà, male, esistenza) che costituiranno l'ossatura delle grandi lezioni di Monaco e Berlino. L'arco cronologico interessato è quindi quello compreso tra il 1809 e il 1834 circa, gli anni in cui il silenzio schellinghiano è piú profondo, ma anche gli anni che probabilmente hanno rappresentato lo sforzo piú intenso di approfondimento e rimessa in discussione del grande patrimonio concettuale della filosofia dell'identità.
Marco Millucci |
|
|