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Lotta a oltranza: un racconto inedito di Lorenzo Viani di Antonio Carollo

Lotta a oltranza: un racconto inedito di Lorenzo Viani di Antonio Carollo


Il libretto, curato da Marcello Ciccuti e Enrico Dei, contiene un prezioso racconto inedito di Lorenzo Viani, Lotta a oltranza, vergato sulle pagine di una raccolta di quartine del poeta e saggista cretese Georgios Vrisimitsakis, conosciuto a Parigi. L'inedito è un piccolo saggio del talento letterario del nostro artista. L'incipit è indimenticabile: la descrizione di una giornata scura, carica di temporale, "Lampi fuggitivi incrinavano il cielo con luci di tagli", " Nelle pozzanghere i ranocchi stavano spraccati, fermi e inorecchiti ad ascoltare quell'ira di Dio", è di una forza ed evidenza straordinarie. La narrazione prosegue, poi, con la rappresentazione di un'adunata clandestina di anarchici a Pisa. In qualche centinaio di parole Viani riesce a rendere con immediatezza gli ambienti, l'atmosfera fraterna e una piccola galleria di personaggi vivamente delineati con pochi tratti rivelatori. Il modestissimo pasto, costituito da una povera zuppa, consumato sulle tavolate e sulle panche di un'osteria di un compagno anarchico, gli scambi di battute sulla rivolta ad oltranza da portare avanti, i commensali stessi, la successiva riunione in una stalla, sono plasticamente quasi visibili, avvolti nella calda affettuosità del ricordo di un Viani presumibilmente presente nella scena. Anche in questo breve squarcio su un mondo fatto di ideali, dedizione, utopie, generosità e solidarietà, Viani dà prova della coerenza della sua ispirazione di scrittore, non scindibile da quella del pittore dei diseredati e degli emarginati. Ciccuti nella sua prefazione riporta due rari, ed introvabili, saggi di Vrisimitsakis sulla figura di uomo e artista di Viani e sul tema, ad entrambi congeniali, della rivolta. Nel primo traccia un appassionato ritratto del nostro artista; egli, dice Vrisimitsakis, ritrae il lato doloroso e tragico della realtà inchinandosi con occhi deliranti sopra la vita che passa, senza sottrarsi dall'approfondirne gli aspetti più orribili "Viani è un vincitore della vita perché ha voluto vedere e dopo aver visto è rimasto sui piedi sui. Ma è rimasto ferito della vita...". L'opera di Viani è la condanna di un'intera epoca. I suoi vagabondi non sono fiacchi, malati rassegnati; "ànno anima!". Ha ragione Schopenhauer: "Ogni vita è dolore". Chi, come Viani, ha visto in profondità gli aspetti tragici dell'esistenza si è caricato di un grande dolore. Nell'altro saggio Vrisimitsakis approfondisce il concetto di rivolta: è un pregiudizio vedere nella rivolta l'espressione di una crisi; al contrario, dice, io sento, ed esperimento in me, l'identità della rivolta con la primavera, con tutto ciò che è forza, vita, creazione; mostruosa e innaturale non è la rivolta, ma la sottomissione, l'accettazione vigliacca dell'ordine-disordine insito nel mondo delle idee e dei fatti; vivere significa ribellarsi contro tutto ciò che ostacola il nostro progresso. Come si vede si riscontra una forte sintonia tra il racconto vianesco e le idee anarco-umanitarie del poeta cretese. Sull'onda dell'influenza di questi pensieri Viani pubblica sul periodico "Versilia" un manipolo di aforismi, che il libretto accoglie per mano di Ciccuti, Vi figura una battuta ironica sulla fluviale eloquenza dell'avv. Luigi Salvatori, contrario all'intervento militare dell'Italia nella Grande Guerra, ed altri flash di sapore anarchico e antitedesco. Accanto all'inedito di Viani viene riprodotta la raccolta delle quartine di Vrisimitsakis (sotto lo pseudonimo di Georges Brissimizakis), Restauratio omnium, conservato presso l'archivio Enrico Dei, già pubblicata ad Alessandria d'Egitto nel 1920. Si tratta di 27 brevi liriche che scavano nell'anima del poeta, ferito nel cuore e nella mente, alla ricerca di appagamento in un mondo scevro da dolore e odio, un'isola d'incanto dove regna l'amore. Completano il volume diverse riproduzioni di xilografie e una nota di Dei sull'arte xilografica di Viani.
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