Il poeta magazziniere di "Roberto da Ponsacco" Attenzione, attenzione: drastico cambiamento di rotta all'Intervideo. Stavolta Decio si è proprio "rotto". Accusato pressantemente dai peggiori affiliati di materialismo, di amoralità e di mancanza di sensibilità umana e umanistica ha preso una decisione: basta infestare le videoteche di patatine, popcorn, bibite e gelati. Basta! Togliete dagli scaffali tutti i film dei Vanzina, di Boldi e De Sica. Stop anche all'hard. È finita persino con le multe ai commessi, con le divise e i cartellini. Orario continuato 365 giorni all'anno? Un ricordo del passato. Se con la prossima spedizione non vi arriveranno film ma poesie, non prendetevela col corriere, non ci sono errori: la colpa o, se volete il merito, è di Decio che, nel magazzino dell'Intervideo, ha scoperto un poeta, Antonio Palumbo. "Un poeta in magazzino? Che assurdità è mai questa?" Non stupitevi gente, quando si parla di letteratura non esistono regole. Basta studiare la vita dei poeti e dei romanzieri, e quello in cui ci si ritrova è un puro e semplice caos, un labirinto infinito di eccezioni. Il motivo è che scrivere è una malattia, una cosa che si potrebbe definire un'influenza o infezione dello spirito, e quindi può colpire chiunque in qualsiasi momento. Giovani e vecchi, forti e deboli, padroni e operai, alcolizzati e astemi, savi e folli. Se scorrete l'elenco dei giganti della letteratura, scoprirete autori che hanno incarnato ogni orientamento sessuale, ogni posizione politica e ogni caratteristica dell'uomo, dal piú altero idealismo alla piú maligna corruzione. Erano criminali e avvocati, nobili e plebei, soldati e zitelle, viaggiatori e sedentari. E se non possiamo escludere nessuno, cosa impedisce a un bravo magazziniere, o persino a un "cassettaro" (bè, ora non esageriamo), di entrare tra le loro fila? Joyce ha scritto tre romanzi, Balzac novanta. Che differenza fa adesso per noi? Kafka ha scritto il suo primo racconto in una notte. Flaubert è rimasto cinque anni su Madame Bovary. Musil ha lavorato diciotto anni a L'uomo senza qualità, ed è morto prima di riuscire a finirlo. Ci importa qualche cosa di tutto questo, ora? Milton era cieco. Cervantes aveva un solo braccio. Christopher Marlowe fu ucciso a coltellate in una rissa da bettola prima di compiere trent'anni. Thomas Higginson "corresse" le poesie di Emily Dickinson: un trombone ignorante che definiva Foglie d'erba un libro immorale osò toccare l'opera della divina Emily. Henry Roth, dopo aver scritto a 28 anni Chiamalo sonno, un best seller che ha venduto milioni di copie, si è ritirato nel Maine ad allevare anatre. Destino simile per J. D. Salinger, lo strepitoso autore de Il Giovane Holden, che vive tuttora nascosto come un criminale. E il povero Poe? Morí pazzo e alcolizzato in un buco di Baltimora. Sí, proprio lui, Edgar Allan Poe, il primo vero scrittore che l'America abbia dato al mondo. Non stupitevi dunque, tutto può succedere. Ed è successo.
Non ci credete ancora? Mandate una email ad Antonio, "poeta-magazziniere" dell'Intervideo, ed acquistate La Caduta. Decio l'ha fatto ed è caduto dalla poltrona. È stato Beppe, allertato dal frastuono, a trovarlo rovesciato sul pavimento, lí, nel suo studio, a testa in giú che borbottava: "Abbiamo sbagliato tutto... il futuro è nella poesia".
P.S. Sinceri complimenti ad Antonio Palumbo che, "addentrandosi nel lato piú oscuro dell'animo umano", ci svela, all'improvviso e solo per un attimo, quel poco di poesia che resta nelle nostre piccole vite. |