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Freevillage.it - 02.04.2012
Freevillage.it - 02.04.2012
L'opera prima di Mauro Piccolino
di Alessandro Petruccelli
Il romanzo, imperniato sull'alternativa di realtà e fantasia, offre una piacevole lettura, grazie anche alla scorrevolezza del racconto e alle sorprese che si incontrano pagina dopo pagina. Tutto ha inizio alle ore 12,14 di un giorno qualunque. Un impiegato di un ufficio di spedizioni, mentre sta alla scrivania, vede un folletto passare davanti al suo naso e tuffarsi nel portapenne, da cui non esce più fuori. L'esserino ha anche lasciato impronte dei piccoli piedini. Che significato ha tutto ciò? La ricerca della risposta genera un susseguirsi di visioni che, innestate su fatti di vita quotidiana, fanno ritrovare il protagonista in situazioni ora strane ora mostruose ora strazianti. Ogni volta lui ne torna stremato e confuso e l'unica persona con cui continua ad avere un dialogo quasi normale è Elena, la ragazza del bar vicino all'ufficio. Le visioni, siano esse proiezioni di grovigli sedimentati dell'inconscio o gusto ossessivo di scenari gotici o ancora paure delle difficoltà da affrontare, alla fine sortiranno un effetto liberatorio. Il protagonista, infatti, diventa consapevole che le sue "peripezie" non sono che frutto della sua mente. Che questo libro preluda ad altri è dimostrato dall'inventiva e dall'esigenza di scandagliare dell'autore e dal suo stile agile, proprio e asciutto.
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