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Ilgiullare.com - 04.02.2011
Ilgiullare.com - 04.02.2011
Né cenerentola né principessa: solo donna
di Jacqueline Monica Magi
In un libro uscito circa un anno fa "Il corpo di una donna", edito Marco Del Bucchia, Angela Galli ed io scrivevamo che essere donna è un'esperienza straordinaria, anche e soprattutto per l'esperienza del dare la vita ad altri esseri umani, definita da noi un'esperienza mistica, tanto da ipotizzare da parte dell'uomo un'invidia dell'utero, da contrapporsi alla freudiana "invidia del pene". L'affermazione apriva la strada ad un lavoro di rivalutazione della figura femminile, storicamente messa in secondo piano dal sistema patriarcale. Si concludeva poi il testo con l'augurio di una nuova etica che si affermi in una società dove finalmente la donna sia "solo donna", mettendo l'accento non sul "solo" ma sul "donna". Durante i secoli la figura femminile si è rivestita di varie coloriture, oscillando sempre e comunque fra due visioni astratte del femminile, o madonna, ragazza o madre vergine, o donna di facili costumi. Questi due aspetti visti e voluti vedere in una dicotomia, scissi a definire mondi diversi. Le fiabe ci narrano di Principesse oppure di Cenerentole che diventano Principesse. La letteratura ci parla di donne eteree e angeliche. La pittura di Madonne o eroine bibliche o pagane, almeno fino al 1800, quando timidamente fanno capolino dalle tele le ballerine di Degas, le donne degli impressionisti…le DONNE. La nostra identità è stata compressa, negata per secoli, spogliata delle sue capacità intellettuali, lavorative, della sua sessualità. L'aspetto di madre è rimasto, ma è una madre ideale, sempre buona e dedita al totale accudimento dei figli e del marito-figlio. La donna come figlia scompare. In poche parole si lobotomizza la figura femminile, la si depura di cosa è scomodo per la visione culturale patriarcale imperante, se ne lascia pochi brandelli innocui perché privi di istinti, capacità, pezzi interi della personalità e si crea un mondo a propria misura. Del resto questa operazione permette di affrontare in modo semplice un problema complesso quanto complessa è la figura femminile. Anziché cercare di comprendere la complessità di una figura che è madre, figlia, amante, amica, moglie, persona, autonoma, fragile, forte, aggressiva, capace di dare la vita, capace di toglierla, capace di curare, la si incasella in un pensiero lineare che la vede o madre vergine o depravata strega. In una visione scissa e dicotomica quale questa, rimangono incomprensibili episodi della realtà che, non potendo essere capiti, vengono etichettati come impossibili. Così appare impossibile che una madre uccida il proprio figlio, perché è un assioma che una madre è solo buona, non prova altro che sentimenti di amore verso la sua famiglia e i suoi figli. Che una madre è una donna e in quanto tale dotata di esigenze, bisogni, fragilità e sentimenti propri che la possono portare a agire un aspetto bestiale non è contemplato dalla cultura dominante. La donna al massimo può essere isterica ma cattiva, amorale, con proprie necessità mai. Non è semplicemente contemplato. Eppure di recente in Francia questi aspetti bestiali del femminile si sono manifestati in maniera tragica, con molti infanticidi. Del resto la stessa Italia non ne è rimasta priva, come non siamo privi di madri abusanti di figli minori, anche se in misura inferiore al numero dei maschi abusanti e certamente meno citate. L'aspetto del femminile rimosso ora sta uscendo sempre più allo scoperto, le lotte femministe dell'ultimo secolo stanno facendo affermare il femminile in tutti i suoi aspetti e la scissione dell'essere femminile si sta lentamente ricomponendo. Le donne riacquistano gradualmente pezzi di sé e si avviano ad essere non più solo Madonne, non più solo streghe, non più solo puttane ma semplicemente Donne, offendo la loro complessità ad un universo maschile che dall'incontro con un femminile completo può solo arricchirsi, acquisendo quegli aspetti che ora mancano in modo evidente a detto universo.
Libri correlati
Angela Galli, Jacqueline Monica Magi
Il corpo di una donna
Per una nuova ipotesi
2010
Con saggio di Jinia Mukerjee Nath

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