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Il Tirreno (Pistoia) - 15.03.2011
Il Tirreno (Pistoia) - 15.03.2011
«Sempre troppe le dimissioni in bianco»
di B.F.
Agliana. Le donne se la ritrovano di fronte non appena iniziano a cercare un lavoro. Sta lì, dura come il cemento e invisibile come il vetro, a ostacolare qualsiasi tentativo di emancipazione. E' la barriera culturale che ancora oggi discrimina e taglia fuori, è il "soffitto di cristallo" che ognuna deve portarsi sulle spalle come fosse una croce. Venerdì sera, alla biblioteca Marcesini di Agliana, davanti a un pubblico quasi tutto al femminile, otto eccellenze toscane hanno provato ad aggirare l'ostacolo analizzando la realtà. «Negli ultimi dieci anni abbiamo assistito a una marcia indietro incredibile rispetto alle grandi conquiste dei lavoratori fatte tra il '68 e il '75 - spiega Jacqueline Magi, giudice del lavoro al tribunale di Livorno - Piano piano però, con le nostre sentenze, stiamo provando a scardinare il sistema». In uscita proprio venerdì scorso con "Abbecedario del lavoro femminile", un'opera scritta a più mani e che raccoglie leggi, tutele, sentenze e racconti di vita, la Magi ricorda: «In quanto a occupazione femminile, dopo di noi, in Europa, c'è soltanto Malta». «Non bisogna parlare di debolezza delle donne ma di vera e propria discriminazione» dice il giudice. «La maggior parte dei ricorrenti - aggiunge portandoci la sua esperienza lavorativa - sono uomini». Perchè? «Noi stesse siamo consapevoli della situazione, del tetto di cristallo, e spesso preferiamo ritirarci anzichè presentarci, fare un passo indietro anzichè esporci» spiega Franca Alacevich, preside della facoltà di Scienze politiche di Firenze. «Dal 2000 le ragazze in quanto a titoli di studio e carriera universitaria hanno superato i colleghi uomini: finiscono prima e con risultati più alti. Uscite dalle aule hanno una forte propensione alla ricerca del lavoro ma anche una grande difficoltà a entrarci e, una volta entrate, c'è un elevato rischio di restare intrappolate nel precariato». Questa l'analisi dell'esperta sulle giovani in cerca di un'occupazione. Insomma: «A parità di caratteristiche è più comodo assumere un uomo». «Il più grande ostacolo nell'assunzione è ancora una volta la maternità - ricorda poi la segretaria provinciale Cgil Gessica Beneforti - Qualche giorno fa, in un incontro con i lavoratori, una trentenne precaria mi ha detto: "Stiamo discutendo di diritti politici e sociali, ma io mi sento privata di un diritto naturale, quello di poter avere un figlio". Ancora il nostro territorio è pieno di titolari che fanno firmare le dimissioni in bianco». L'intenzione di metter su famiglia e il bisogno di realizzarsi lavorativamente spesso, specie senza le dovute tutele, diventano due forze contrarie che logorano la donna. Inoltre sempre più, e la Piana non fa eccezione, le ex lavoratrici cadute sotto il peso della crisi economica e occupazionale iniziano a definirsi "inattive", in pratica smettono di cercare un lavoro, «elemento fondamentale di realizzazione della propria personalità» come ricordato dalla Magi. Intorno al tavolo aglianese di venerdì anche: Eleanna Ciampolini (sindaco di Agliana), Lucilla Di Renzo (assessore alle Pari opportunità), Maria Gordini (agenzia formativa Cisl) e Elisabetta Vezzosi (Presidente società italiana delle Storiche).
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