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Informatore - 01.04.2010
Informatore - 01.04.2010
L'oro che non c'è
Libri e dintorni: un libro ripercorre le voci di ritrovamento dell'oro in Maremma. Come dice Goethe, tutto tende all'oro, possente e risplendente. Il segreto dell'oro? È nella sua luce. La febbre dell'oro, antica quanto l'uomo, ha ispirato bramosie, utopie, fantasie... e quando l'Eldorado pare essere a pochi passi da casa non c'è da stupirsi che qualcuno ci scriva anche un libro. Ecco L'oro della Maremma di Fabrizio Boschi. «L'idea del libro nasce ci spiega lo stesso Boschi dal fatto che mi imbattevo spesso in questo argomento sui quotidiani locali e la cosa mi incuriosiva. Mi chiedevo, ma che c'entra l'oro con la Maremma? Allora ho iniziato a documentarmi un po' di più ed è venuto fuori un mondo sconosciuto e affascinante». Il libro si limita a ripercorrere quella che possiamo definire più o meno tra virgolette una "corsa all'oro" o si addentra anche nel constatare le possibilità concrete che ci sia oro nella zona? «La storia dell'oro in Maremma è piuttosto recente. Mai chiamarla "corsa" però. In verità non lo è mai stata. Solo dagli anni Ottanta qualcuno ha avuto la pazza idea di provare a trovarlo. Fra il 1984 e il 1986 vennero scoperte le prime manifestazioni d'oro invisibile in Toscana meridionale e Lazio. La sua presenza venne comprovata. Le tracce ci sono, ben visibili, con i suoi cugini stretti, argento e antimonio, ma manca l'oro vero. Da qui nasce un intreccio di uomini e società che da quel momento non hanno più lasciato questa regione. Le attività minerarie passarono all'Eni e vennero gestite dalla Samim, prima e dall'Agip miniere poi. Le enormi spese stanziate, negli anni Ottanta e Novanta, che dovevano servire per sostenere la gestione nazionale delle miniere, non bastavano comunque a coprire i buchi che venivano a crearsi. Ne nasceva una sorta di spirale perversa: più soldi erano elargiti più i buchi si allargavano. L'Agip miniere continuava a perdere 50 miliardi di lire all'anno. Di In a poco la dismissione e l'arrivo dei canadesi. Oggi sono ancora 1~. La Adroit Resource dal 2006 ha iniziato una nuova analisi delle rocce per verificare, una volta per tutte, se in quella zona l'oro sia presente o meno. Questo libro non è un trattato di storia e men che meno un documento scientifico, perché io non sono né uno storico né uno scienziato, sono soltanto un giornalista che ha cercato di veder chiaro in questa lunga e intricata storia che da trent'anni occupa le cronache dei giornali della nostra regione». Comprensibile il fascino che il metallo in questione esercita. Ma di fatto, quindi, non si è mai trovato oro in Maremma? «È il paradosso dei paradossi confessa candidamente Boschi l'oro in Maremma non c'è, non c'è mai stato, o meglio non si è mai trovato in quantità economicamente sfruttabili (eccetto che in epoca etrusca forse), eppure c'è sempre stato qualcuno che non si è mai arreso davanti all'evidenza e ha continuato a cercare senza sosta».
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Fabrizio Boschi
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Viaggio fra storia, mistero e leggenda
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