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Marinaiditalia.com - 22.12.2010
Marinaiditalia.com - 22.12.2010
Recensione de "La straordinaria avventura del regio cacciatorpediniere Turbine"
di Paolo Pagnottella
"Alberto Fiaschi scrive questo suo libro con l'intento di ricordare eventi e gesta della "battaglia dei convogli", delle navi militari, dei mercantili che vi parteciparono e soprattutto del cacciatorpediniere Turbine ove suo padre, allora capo cannoniere di terza classe, fu imbarcato dal febbraio 1941 al novembre 1942. Racconta piccoli e grandi episodi di eroismo con semplicità e senza enfasi, astenendosi da ogni commento politico o personale. Vuole rimediare alla modesta attenzione con cui "sopportava" in giovane età i racconti del padre ormai novantottenne, e a lui dedica il libro". Perfetta prefazione dell'Ammiraglio Ernesto Muliere ad un libro che richiama alla mente ( e cita ) perfino Tacito, che sostiene di essere consapevole – e parlava nientemeno che dei suoi Annales – che molti dei fatti che racconta e che racconterà sembreranno di scarso rilievo. Invece l'autore osserva con attenzione proprio quei fatti che, paragonati all'immane conflitto, vissuti e raccontati dai marinai che "c'erano"potrebbero sembrare di scarsa importanza ma , viceversa, narrano la quotidianità di una guerra e di una vera vittoria italiana: la scorta e protezione ai convogli all'imponente traffico mercantile di rifornimento al teatro operativo nordafricano. Il romanzo è opera di fantasia , certamente, ma una fantasia ben ancorata ai fatti, agli stati d'animo, alle azioni dei nostri marinai che sopperirono certamente con il loro coraggio, la caparbietà, l'abnegazione alle deficienze tecniche ed operative. Nessun tentativo, quindi, di cimentarsi con la storia o , peggio ancora, con la Storia, ma il desiderio di onorare le gesta di coloro che hanno combattuto sul mare a bordo delle nostre navi. Operazione ardita e certamente non facile, poiché gli episodi narrati hanno dovuto fare i conti con il segreto militare, con le omissioni della propaganda, con la contraddittorietà di altri testimoni, con il tempo trascorso e le nebbie dell'oblio scese inesorabili. Non la verità, quindi, ma la consapevolezza della plausibilità, dovuta alle parti sovrapponibili di racconti diversi, condita con la logica interpretazione quando questi erano difformi. Una bella azione di cultura marinara e storica, di entusiasmo corroborante per tutti, giovani alla ricerca delle radici e anziani che vorrebbero trasmettere ideali e valori. Guido Rocca, allora comandante del Turbine e Giovanni Torrisi, il Direttore del Tiro, ne andrebbero fieri, così come tutti i membri di quell'equipaggio che hanno maturato in quelle avventure la forza e la motivazione di volersi ritrovare poi, nel dopoguerra, ogni anno, anche se ogni anno di meno.
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Alberto Fiaschi
La straordinaria avventura del regio cacciatorpediniere Turbine
Perché non si dimentichi
Romanzo
2010
Prefazione di Ernesto Muliere, copertina di Alberto Fiaschi

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