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Il Tirreno (Empoli) - 08.12.2009
Il Tirreno (Empoli) - 08.12.2009
La corsa all'oro nel racconto di un giornalista
Tra verità e leggende, il viaggio in una terra favolosa di Fabrizio Boschi. "L'oro della Maremma. Viaggio fra storia, mistero e leggenda" di Fabrizio Boschi (Marco Del Bucchia Editore, 220 pagine, 14.50 euro) è stato presentato venerdì a Milano, nell'ambito di una conferenza organizzata dal Gruppo Mineralogico Lombardo. Fabrizio Boschi è nato e risiede a Fucecchio. Laureato in scienze politiche, è giornalista professionista, redattore del quotidiano "Il Giornale della Toscana". E' autore di "I fiumi di Siena. Storie e leggende dei bottini e della mitica Diana", edito da Marco Del Bucchia nel 2007. Per gentile concessione sua e dell'editore, pubblichiamo una sintesi della presentazione di "L'oro della Maremma".
Quanti morti ha fatto l'oro. Tanti quanti le tonnellate raccolte nei secoli. Perché dove c'è oro c'è sete di denaro, di potere, di vittoria. E l'Italia non è stata esente da questa corsa forsennata che ha lasciato dietro di sé lunghe scie di sangue e di sofferenze. La Toscana, e la Maremma anche, con i suoi rigagnoli, le piccole sorgenti d'oro che qua e là hanno fatto capolino, ha avuto i suoi cercatori. Si inizia dai romani e poi gli etruschi cultori del bello e dell'oro legato al bello. Si arriva fino alle società moderne, Eni, Agip: sono gli anni Settanta, Ottanta e Novanta del Novecento, gli anni dello sfruttamento, del monopolio statale, e delle grandi delusioni. Sprechi dettati dalla poca conoscenza che alla fine hanno portato all'abbandono. Poi sono arrivati i canadesi, la società Adroit, che adesso ha in mano le concessioni per le ricerche in tutto il sud della Toscana. Una storia che nasconde però anche un mistero. I leggendari racconti dei pionieri che hanno lasciato la Toscana per raggiungere l'Alaska e in Nord America alla ricerca del prezioso metallo, e che non hanno fatto più ritorno. Senza mai entrare nel tecnico, perché non sono un tecnico ma solo un giornalista, il libro si sviluppa seguendo un percorso fatto di documenti, testimonianze e articoli di giornale, che hanno trattato in epoche diverse la ricerca e lo sfruttamento aurifero nel mondo, in Italia e in Toscana. Ovviamente attenzione maggiore è rivolta alla Toscana e in particolare alla Maremma, focus di questo libro. Per parlare di quello che succede oggi in quei territori però è stato curioso analizzare quello che succedeva tra l'ottavo e il terzo secolo a.C. Il culto dei morti, l'immenso valore tributato a l'aldilà, dettero agli etruschi la fama che hanno ancora oggi. Fama legata inestricabilmente anche all'oro con il quale omaggiavano i defunti. Oro che sapevano trovare e poi lavorare. La storia dell'oro in Maremma è piuttosto recente. O meglio, probabilmente questo minerale lì c'è sempre stato, ma solo dagli anni Ottanta qualcuno ha avuto la pazza idea di provare a trovarlo. Fra il 1984 e il 1986 vennero scoperte le prime manifestazioni d'oro epitermale (oro invisibile appunto) in Toscana meridionale e Lazio.Le attività minerarie passarono all'Eni e vennero gestite dalla Samim, prima e dall'Agip miniere poi. Le enormi spese stanziate, negli anni Ottanta e Novanta, che dovevano servire per sostenere la gestione nazionale delle miniere, non bastavano comunque a coprire i buchi che venivano a crearsi. Ne nasceva una sorte di spirale perversa: più soldi erano elargiti più i buchi si allargavano. L'Agip miniere continuava a perdere 50 miliardi di lire all'anno. Di lì a poco la dismissione e l'arrivo dei canadesi. La Adroit Resource Incorporated, con sede a Vancouver, dal settembre 2006 ha iniziato una nuova analisi delle rocce per verificare se in quella zona ci sia, una volta per tutte, la presenza o meno di oro. Oggi è ancora lì. Poggio Fogari vicino a Chiusdino, Poggio Pietricci nel comune di Manciano, Pietratonda a Civitella Paganico, Poggio Carpinelle a Roccastrada, Frassine nei pressi di Monterotondo Marittimo, e Monti frazione di Montieri. Sulle Colline metallifere, la Adroit è titolare di permessi di ricerca dell'oro, distribuiti fra i territori di Grosseto e Siena e i saggi finora effettuati hanno rivelato che il preziosissimo metallo, sempre più costoso, c'è in buona quantità e potrebbe essere ricavato. Da tre anni a questa parte hanno scandagliato il cuore della Maremma. Ottomila ettari, roccia su roccia, tra le colline e il mare, nell'incantato paesaggio selvaggio dei butteri.
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Fabrizio Boschi
L'oro della Maremma
Viaggio fra storia, mistero e leggenda
2009

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