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Primapagina - 13.06.2009 |
Primapagina - 13.06.2009 "Nove Mesi", un vecchio spettacolo sulla liberazione di Chiusi e dintorni diventa un libro Sessantacinque anni fa, il 26 giugno 1944 i soldati britannici liberarono Chiusi dall'occupazione nazifascista, dopo una sanguinosa battaglia che durò 5 giorni. Molti i morti, da una parte e dall'altra. Più di 100 i civili che persero la vita nel conflitto. Per ricordare quei giorni durissimi, ma pieni di speranze e di felicità per la libertà ritrovata uscirà a giorni in libreria "Nove mesi: 8 settembre '43-29 giugno '44. La liberazione di Chiusi, Città della Pieve e Castiglione del Lago nel racconto a più voci di protagonisti e testimoni". Il libello, edito da Del Bucchia (Massarosa, Lucca) non è un romanzo come il recentissimo "Non è stato nessuno" di Marco Lorenzoni, edito dallo stesso Del Bucchia, che pure prende spunto proprio da un episodio avvenuto nei giorni roventi della liberazione di Chiusi; né vuole essere un pamphlet storiografico. E' il "diario" di quei mesi attraverso una raccolta di testimonanze. Le stesse testimonianze che costituiscono il testo di due spettacoli teatrali: il primo intitolato "Chiusi liberata", allestito da Primapagina e Semi d'Arte e andato in scena il 24 giugno 1998 al Mascagni (attori: Bruna Roso, Gianni Poliziani, Francesco Storelli, Mario Mangiabene, scene di Fabrizio Nenci e musica della Hot Club Aurora); il secondo intitolato "8 settembre 1943-giugno '44, un racconto a più voci" allestito sempre da Primapagina con gli studenti del Liceo 'Calvino' di Città della Pieve nel 2004. I testimoni sono cittadini di Chiusi e dintorni che vissero quelle drammatiche giornate. C'è il podestà e il giovane fascista, il partigiano e la donna ebrea sfollata, il ferroviere che sabota i carri piombati e il militare partito volontario per il fronte russo, il portabagagli che si trova sotto le bombe sganciate dagli aerei americani sulla stazione... Gente comune, eroi per caso o per necessità. Spesso per semplice senso di giustizia e di solidarietà. Primapagina e l'editore Del Bucchia hanno deciso di raccogliere in volume quelle testimonianze, affinché non vadano perdute, e resti agli atti il copione di quegli spettacoli. "Nove mesi" è anche e soprattutto un tributo e un ringraziamento alle persone citate (ormai quasi tutte morte) e a quanti in quei terribili nove mesi resistettero alle privazioni, alle bombe, al freddo, allo scoramento e si rimbocarono le maniche, si diedero da fare, o semplicemente fecero "quello che si doveva fare", senza retorica, senza medaglie, talvolta senza fini politici o ideali precisi. C'era chi li aveva, certo, ma non tutti potevano permetterseli. Se oggi siamo qui a scrivere su un giornale lo dobbiamo a loro, come a quei ragazzi, quasi tutti diciannovenni, venuti dal lontanissimo Sudafrica a combattere per liberare Chiusi e i paesi limitrofi. Molti di loro non sono tornati a casa, riposano negli ordinatissimi cimiteri inglesi di Orvieto e Bolsena. Leggere i loro nomi e la loro età fa venire i brividi. |
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Aa. Vv. Nove mesi 8 settembre 1943/26 giugno 1944: la liberazione di Chiusi, Città della Pieve e Castiglione del Lago nel racconto a piú voci di testimoni e protagonisti 2009 Prefazione di Marco Lorenzoni, a cura di Marco Lorenzoni, copertina di Ornella Tomei
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