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PrimaPagina - 20.02.2009
PrimaPagina - 20.02.2009
L'editore: il giallo oggi è il genere che più indaga la realtà
di Alvaro Passeri
Il libro di Lorenzoni uscirà per i tipi della Marco Del Bucchia editore di Massarosa (Lucca), una giovane ed emergente editrice toscana. Proprio a Marco Del Bucchia abbiamo chiesto come si diventa editori di libri e quali sono le sue scelte editoriali. Ecco le sue risposte.

Come si diventa editori?
Uno zio tipografo e un padre giornalista pubblicista da 40 anni, nonché docente universitario a Genova, dove ha curato molte pubblicazioni. Insomma i libri fanno parte del mio patrimonio genetico un po' come il gruppo sanguigno o le caratteristiche fisiognomiche...

Quando ha i cominciato?
Ho cominciato, nel '97, con un'attività di servizi all'editoria, poi una casa editrice esclusivamente di pubblicazioni scientifico-umanistiche, quindi quest'esperienza che nasce nel marzo del 2005 e si indirizza in maniera compiuta nel novembre 2006. Un'attività abbastanza recente che dal mondo delle scienze umane ha spostato il tiro verso la narrativa e la varia.

Come mai questa scelta?
Devo perlomeno in parte questo cambiamento a Divier Nelli, amico viareggino e bravo autore di gialli, e a Mario Simoncini, direttore della biblioteca comunale di Viareggio, ma il progetto ha preso forma poi grazie anche alle chiacchierate con Riccardo Cardellicchio, attuale assessore alla cultura del Comune di Fucecchio, nonché per lunghi anni capo servizio del Tirreno: un progetto umile ma serio, che mirasse a valorizzare le realtà locali, spesso trascurate o trattate con non sufficiente competenza dalle grosse case editrici, incapaci di calarsi pienamente nei contesti piú piccoli. Un progetto indirizzato principalmente, ma non in via esclusiva, alla Toscana, che legasse i contenuti (sia di stampo storico-giornalistico che narrativo) alla promozione e alla distribuzione dei volumi. Cosa non facile per una editrice piccola, ma ce la stiamo cavando... Insomma una produzione che parta dal basso, mantenendo però una certa qualità del libro editato, che poi curiamo anche nella fase della promozione e della distribuzione.

Il tuo modello?
L'Einaudi pre Mondadori, capace di spaziare con eguale qualità dai libri per ragazzi ai classici, dalla narrativa italiana alla saggistica universitaria e alla poesia. E' sulla scorta di questi riferimenti che sono state di recente reimpostate le collane, in un'ottica di semplicità e chiarezza comunicativa: V, storie gialle e noir; Vianesca, poesia e narrativa; Sos, storia o storie; Juvenilia, letture per ragazzi; Studia miscellanea, scienze umane.

Le vendite vanno bene?
Le scelte fatte e confermate stanno dando i loro piccoli frutti, se si parla di vendite, soprattutto - ma non esclusivamente - nell'ambito del genere giallo, genere che forse piú di ogni altro oggi è capace di indagare la realtà che ci circonda e forse, a tratti, è capace anche di esorcizzare le nostre piú intime paure.

Tra gli autori pubblicati figurano nomi importanti...
Sì, abbiamo in catalogo molte pubblicazioni di genere (in particolare antologie) che vantano la presenza di autori di notevole livello, tanti toscani, ma non soltanto: Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli, Marco Vichi e Leonardo Gori, Nino Filastò e Marco Buticchi, Valerio Varesi e Giampaolo Simi, Matteo Bortolotti e Giuseppe Di Bernardo. E poi Livio Macchi, autore di successo Piemme, che ha firmato per questa casa editrice un interessantissimo "Tre storie ingannevoli", nel quale tratta, affidandolo al genere, il tema dell'apparire e dell'essere, tema di notevole attualità. Ma non solo giallo e non solo racconto: Rossella Martina (giornalista di QN: La Nazione, Il Resto del Carlino e Il Giorno) è uscita con "La bambina di pietra", un romanzo generazionale definito dalla nota psicologa ed opinionista televisiva Maria Rita Parsi "straordinario, intenso, commovente, vero". E sempre una donna per un altro piccolo grande libro, questa volta non di narrativa: "Partigiana per amore" di Didala Ghilarducci. Un testo locale, ma di valenza sen'zaltro universale. Didala è una partigiana sopravvissuta all'eccidio di Sant'Anna di Stazzema ed alle stragi perpetrate dalla follia nazista nel '44. Un documento commovente di una giovane mamma che ha partorito da partigiana nel '43 ed ha perso il suo grande amore, il marito Ciro "Chittò" Bertini appena un anno dopo. Di Didala e del suo libro si sono interessati, oltre a Tirreno e Nazione, anche Repubblica, Stampa, Liberazione, Radio Tre Rai e Bruno Vespa che l'ha voluta nel suo salotto televisivo "Porta a porta".

Il libro di Lorenzoni?
E' un giallo, ma non solo. Locale, ma non solo. Spero abbia successo...
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