home | | info editore | info sito | contatti | ordini
Ricerca in catalogo
Cosa cercare

Dove cercare
Persona Titolo
Collane
Vianesca/Poesia e narrativa
V/Storie gialle e noir
Studia/Scienze umane
Sos/Storia o storie
Juvenilia/Storie per ragazzi
Progetti
Virinforma/Rivista bimestrale
Unatantum/Rivista aperiodica
Didala/Rivista annuale
Link
Presentazioni e appuntamenti
Rassegna stampa
Premi letterari
Newsletter
Inserire la propria email

 
Il Tirreno (Viareggio) - 13.10.2008
Il Tirreno (Viareggio) - 13.10.2008
Le memorie calcistiche di Beccaria «Quando Ilario Niccoli Carrara mi gridava di non andare avanti...»
di Roy Lepore
Viareggio. Luigi Beccaria ha militato per dieci anni nella Stella Rossa del mitico allenatore Ilario Niccoli, soprannominato "Carrara" (e tanti lo nominano ancora con una sola "erre", per affetto). Oggi ha intrapreso la carriera di allenatore a livello giovanile. Di storie sul "C'era una volta il pallone" ne avrebbe da raccontare tante... «Ricordo volentieri gli anni in cui ho militato nella Stella Rossa - dice Beccaria -; vi arrivai dopo una prima esperienza nell'Acli S.Andrea, con Satti allenatore. Si giocava soprattutto per la passione e l'amicizia che ci legava anche fuori dal campo. Ilario Niccoli era una persona unica. Il suo carattere apparentemente burbero poteva creare qualche problema, però aveva una grande passione, oltre a essere un grande intenditore. Non è un caso che tanti giocatori usciti dalle sue squadre hanno raggiunto traguardi importanti, uno su tutti Marcello Lippi». Poi Luigi apre lo scrigno degli aneddoti. «Un episodio mi riguarda direttamente. Niccoli seguiva le partite sempre in ginocchio ai lati della panchina e mi urlava "Beccaria stai sulle fasce, copri non avanzare". Un altro episodio curioso è quello quando mise in porta Gino Della Latta in allenamento e da centrocampo invitava a tirare in porta per metterlo alla prova. Dopo l'eperienza alla Stella Rossa approdai al Bozzano dalla Terza categoria arrivai fino alla Promozione. Poi ho smesso; sono un allenatore delle giovanili. Sono stato prima alla Croce Verde, poi al Cgc ed ora al Centrolido National. Il calcio di oggi è cambiato. Prima c'era più predisposizione al sacrificio; oggi, anche nelle partite come quelle dei "Piccoli Amici", dove non ci sono risultati, né classifiche, c'è esasperazione da parte soprattutto di alcuni genitori. E forse si comincia a giocare "in squadra" anche troppo presto. A sei anni ci sono ragazzi che entrano a far parte di una società. Quando arrivano a 16 anni a volte sono già stufi». Quando giocava Luigi, bastava poco per essere felici. «E' vero. Ricordo che quando ci veniva dato un buono di 20mila lire per acquistare un paio di scarpe, si faceva festa. Altri tempi? Credo che non sarebbe male riportare nel nostro presente un po' di quei valori. Guardando indietro nel tempo ho un po' di nostalgia. Non trovare più gli spazi dove tanti di noi hanno cominciato a giocare al pallone, perché sostituiti da cemento, mi rende triste. E' bello però che si possano mantenere vivi i ricordi, senza disperderli. Quindi proseguite a raccontare le nostre storie». Il libro. Su storie come questa (e sui campetti che non ci sono più) è stato realizzato un libro - edizioni Marco Del Bucchia - che raccoglie molti articoli pubblicati dal Tirreno. "Giocavamo a pallone" (182 pagine di racconti, testimonianze, interviste e foto d'epoca) è andato a ruba ma ora torna in edicola con una ristampa tempestiva a cura dell'editore. Se desiderate acquistarlo (7,90 euro) potete rivolgervi al vostro edicolante, o contattare il numero 0584 433093 . Gli stessi contatti sono validi per qualsiasi edicolante che desiderasse "rifornirsi" di copie.
Libri correlati

Giocavamo a pallone
Dalle pagine del quotidiano "Il Tirreno", i "campetti perduti" della Versilia nei ricordi di tanti appassionati
2008
A cura di Fabrizio Brancoli, Roy Lepore, testimonianze di e su Giancarlo Antognoni, Pierluigi Collina, Eugenio Fascetti, Marcello Lippi, Paolo Maldini

rassegna stampa
copyright | marco del bucchia marco del bucchia s.a.s. | p.i. 01859680462