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Documenti e Studi - 09.03.2019 |
Documenti e Studi - 09.03.2019 Alla ricerca della sinistra perduta di Stefano Bucciarelli
Quando questo libro è uscito, un anno fa, pochi mesi prima delle elezioni politiche del 2018, una "ricerca della sinistra perduta" poteva apparire, ancora a molti, una urgenza politica. Oggi, al cospetto dei tempi, rischia di sembrare un messaggio utopistico, che l'autore comunque non cessa di riproporci, sostenendolo con le oltre cinquecento pa-gine di questo volume nelle quali egli rammenta, ricostruisce, archivia (bensì come una lezione sempre attuale) la sua invidiabile esperienza politica. Quel titolo infatti rimanda ad una certezza: Montemagni continua a credere che "si-nistra" sia una grande categoria storica ancora in grado di mobilitare energie e coscienze, alimentata dalla stessa realtà dei problemi del mondo. Il superamento dell'emergenza è per lui ancora all'ordine del giorno e l'istanza si inserisce in quella ricerca che da sempre intesse la storia della sinistra: una ricerca continua, piena zeppa di incontri e scontri, scelte e ripensamenti, scatti e sconfitte brucianti, riprese e morti annunciate. Insomma, una storia fatta di tantissimi fili che vanno secondo la loro logica e si intessono ad altri fili, anche loro non soggetti a un disegno univoco, sicché succede che il tessuto risulti spesso disordinato o lacunoso o aggrovigliato. Ma la fiducia di Marco ci vuoi convince-re che l'ordito su cui quella trama si svolge regge ancora. C'era un tempo in cui l'espressione "politico di professione" suonava riconoscimento di una affermata competenza e rimandava ad una scelta di vita impegnativa; si preferi-va talvolta, a sinistra — con perdonabile orgogliosa enfasi — parlare di "rivoluzionario di professione". Marco Montemagni, la cui biografia origina e a lungo si sviluppa in quella temperie, sicuramente si pensa, più semplicemente, come "militante di sinistra": uno che ama ed ha sempre amato stare, non a parole, in mezzo alla gente, condividere la propria esperienza politica con le numerosissime che si sono intrecciate alla sua; concepire il suo percorso a sinistra come quello di una grande impresa collettiva. Lo si apprezza a prima vista solo a sfogliare le pagine del suo volume, con quel dato che emerge in modo ricor-rente: i compagni e le compagne, i loro nomi e cognomi, le loro storie familiari, il carattere proprio e unico del loro impegno, legato a una collocazione, a un mestiere, a un episodio, magari a una battuta o a un aneddoto o a un soprannome. Una caratterizzazione che è individualizzazione, che è rispetto e valorizzazione della persona; una politica che è impe-gno e anche sacrificio collettivo e sempre rispetto, mai strumentalizzazione dell'altro. Dentro queste certezze, c'è il racconto autobiografico di Marco. Nato a Lucca, la Versilia è stata dalla sua infanzia la sua terra; la politica gli ha poi affidato responsabilità di livello regionale e nazionale. |
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