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Lanazione.it - 19.07.2018
Lanazione.it - 19.07.2018
Estate in giallo. Viaggio tra letture vecchie e nuove
di Michele Brancale

Firenze e Toscana nel mistero, secondo Bicchi, Valleri, Moschini e Cardellicchio

Firenze, 17 luglio 2018 - Una viaggio tra le letture possibili di quest'estate. Letture in giallo e non solo, nuove e "vecchie", da andarsi a ricercare. Partiamo da una presentazione. Giovedì 19 luglio, alle ore 21.15, al Circolo Stella Rossa di Signa incontro con Luigi Bicchi e il il suo libro 'Il gioco dei nomi. Le indagini del maresciallo Casati'. Un nuovo episodio del personaggio inventato da Bicchi con 'E' Natale, maresciallo Casati' (ed. Betti): un uomo solo, un carabiniere che ricomincia a vivere una nuova vita personale e lavorativa, dopo anni di indagini complesse nella città di Firenze. Luigi Bicchi promotore culturale, nato a Siena, da adolescente si trasferisce con la famiglia a Firenze e oggi vive a Sesto Fiorentino. Scrittore di racconti e di poesie, ha pubblicato nel 2004 'Un amico strano, l'amore ed altre storie' (Siena, Amico Zorro) e nel 2013 la raccolta di racconti 'Peripli, vite in punta di penna' (Edizioni Polistampa). Finchè scriveva Franco Valleri viveva e lavorava a Firenze. Avrebbe quasi cento anni ma in realtà è lo pseudonimo dietro al quale si nascondevano due scrittori (Renzo Martinelli e Graziano Breschi). L'uno in due o viceversa ha lavorato a lungo ai suoi racconti che hanno una lunga gestazione e per protagonista un giornalista de 'La Nazione', Paolo Giunti, cronista, che si occupa di nera e giudiziaria. La vita del suo protagonista, abituale frequentatore della questura, viene descrtta ina una serie di racconti che copre un arco di tempo che va dal 42-43 fino al 1961. Un dei libri di Valleri, dal titolo 'Cronache nere', è edito da Laurum, introdotto da Leonardo Gori, che – stando alle "fonti" - conobbe Valleri da bambino quando fuggito dai nazisti e rifugiatosi nella casa dello zio di Gori, avrebbe portato con sè una valigetta con scritti, probabilmente le bozze dei suoi futuri racconti.

Presentimenti, sogni, che poi diventano un volto, o presenze che si avvertono senza potersele spiegare, popolano i 25 racconti di Maria Pia Moschini 'Abitare il fantasma' (edizioni Gazebo), che esplorano il mistero di storie in cui si personificano desideri e paure determinando la vita spesso in modo tragico, ma non di rado vi sono presenze, non solo interiori, che accompagnano e salvano la vita dei protagonisti. Questi brani brevi e intensi, pubblicati nella collana di poesia e prosa diretta da Martella Bettarini e Gabriella Maleti, vanno ad alimentare, in modo originale, il grande filone animato dal Poe dei 'Racconti del mistero e dell'immaginazione' e il meglio dell'opera di Lovecraft. Ma Moschini ha il pregio del quotidiano, in cui chiunque può riconoscersi o riconoscere qualcuno, tanto che la lettura dei racconti suscita "fantasmi" e domande che ti accompagnano per diversi giorni. Della stessa autrice e sempre per Gazebo 'Il salottino degli ospiti invisibili' e 'Quattro tazze francesi'. La scrittura di Maria Pia Moschini (1939) ha una grande forza evocativa. Si insinua con le sue domande a sollecitare quel sesto senso che avverte la presenza degli altri anche quando non c'è nessuno. Soprattutto con le ultime prose di 'Abitare il fantasma' e 'Il salottino degli ospiti invisibili', editi da quella miniera di autori che è l'editrice Gazebo, Moschini ha sviluppato un'avvincente forma di racconti brevi che viene sigillata nei 34 racconti e un testo teatrale della 'Quattro tazze francesi'. Sono comprensivi anche di brevi 'Noir in cinque righe'.

Altri "fantasmi" escono dalle pagine di un giallo, un lungo racconto di Riccardo Cardellicchio 'Un'estate di sangue', edito da Marco del Bucchia editore (www.delbucchia.it). Antonio, cronista, si congeda dal lavoro per rifugiarsi nella fattoria di famiglia. La tragedia si consuma al posto del riposo: un delitto orribile rivela ad Antonio non solo le radici vere della sua storia personale ma anche un fatto più sconvolgente, che va ben oltre le persone del racconto. Un dono finale può consentire ad Antonio di recuperare il tempo perduto e di dare un senso alla sua vita. Cardellicchio sa come muovere i stati giusti e portarti fuori traccia fino alla sopresa.
Libri correlati
Riccardo Cardellicchio
Un'estate di sangue
Giallo
2006

rassegna stampa
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