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L'Etruria - 15.03.2018
L'Etruria - 15.03.2018
Carlo Bagni un cortonese dimenticato!
Non lo abbiamo dimenticato, ma si è allontanato lui dalla sua città che per tanti anni lo ha ospitato.
Parliamo di Carlo Bagni, che ha risieduto a Cortona dal 1955 dove ha insegnato materie letterarie alla Scuola Media Pietro Pancrazi.
La sua vera passione è stata la poesia per la quale ha scritto numerosi libri. Ha trattato anche di saggistica. E' giornalista pubblici-sta. Ha vinto per la poesia premi nazionali e internazionali e nel 1980 ha ottenuto il premio della cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Vogliamo riproporlo attraverso stralci di brevi critiche che sono state scritte a commento delle sue pubblicazioni.
Aldo Di Letto così scrive di Carlo Bagni: La poesia di Carlo Bagni è nuova ed antica ad un tempo. Nuova perché il poeta vive fino in fondo il suo tempo: si trovano nei versi di Bagni gli umori, le sensazioni, i sogni, le idee, le esperienze della generazione a cui egli appartiene (il poeta è nato nel 1942 e nel descriverci gli anni della prima giovinezza ci racconta le atmosfere degli anni Cinquanta e Sessanta.) Antica perché Bagni sembra credere nella perennità dei calori poetici: l'uomo di cui ci parla è l'uomo di sempre, con la sua ansia metafisica, con la sua ricerca del senso dell'esistenza, con la sua spinta verso il trascendente...
Aldo Capasso: Ha l'aspirazione perenne dei poeti di tutti i tempi, cioè quella di farsi capire e di comunicare, non è già quella di meravigliare e scandalizzare, di produrre dell'inane rumore... La vera poesia, qui, nasce proprio da una sincerità estremamente istintiva e immediata. E qui è lontano il pericolo grande: quello della letteratura.
Ettore Cozzani: ...Proprio questo andare un po' veggente e un po' trasognato, per il proprio paese di realtà, di sentimento e d'illusione, non cercare ispirazione, ma a vedere con occhi limpidi, senza pretendere di osservare, dà al poeta sensazioni e visioni che sono poesia in sè stesse; e non hanno bisogno di aureole e di panneggiamenti: egli ha il merito di trasferirla, tali e quali sono, nel cristallo dei suoi versi.
Mario Vecchioni: poeti pullulano da ogni parte. Non sappiamo se sia molta anche la poesia, né torna utile parlarne. Ma Carlo Bagni è poeta; né ha bisogno come taluni , di andare a cercare la poesia nei luoghi in cui non s'era mai pensato di trovarla e il lettore sa dove. Egli la possiede ed è una poesia che una volta si sarebbe detta "intimista". "E' piaciuta ad Aldo Capasso, il che è segno di cui occorre per conto; è piaciuta al poeta di 'Pour enchanter la Mort', pensiamo, per la non appartenenza di Carlo Bagni a una moda, sì che la sua poesia di oggi è, a un tempo di ieri-domani, se ce la ritroveremo sotto gli occhi, parrà quale è oggi, per la ragione, che essa sta nella durata della poesia italiana". Nicola Caldarone: "Partecipa il Bagni, con la sua visione della vita, puntualizzata dall'ansiosa ricerca di un qualche sbocco, da una qualsiasi via di liberazione da conquistarsi soltanto attraverso una lotta che ha alle sue radici una profonda esigenza rinnovatrice, al coro delle voci dei vari Montale, Boine, Sbarbaro".
Franco Sandrelli: "Si riscopre quella genuinità, quella freschezza di sentimenti, di intuizioni e di emozioni mai disgiunti da una attenta e rigorosa elaborazione formale che lo legano in maniera così profonda e indelebile ai valori della poesia contemporanea, perché la poesia che lo pervade è patrimonio suo e insieme nostro, ed è poesia che rimarrà duratura nel tempo e nelle alterne vicende della poetica italiana e straniera".
Don Bruno Frescucci: "Tu sei poeta vero, di polso, che senti la poesia nel sangue. La tua scuola, i tuoi autori, le tue tendenze hanno un nome: D'Annunzio, Gozzano, Alfonso Gatto etc. Ti avvicini all'impegno dei Vociani, tutti un po' eccessivamente moralisti, non nel senso cristiano soltanto, ma anche sociale ed eroico. Sono stati tutti per noi un periodo, perché ce ne innamorammo, ne rimanemmo presi. Ci volle un gesto ribelle per liberacene. Io lo feci e sono diventato umoristico, ridanciano. Tu invece rimanesti loro fedele. In te trovo lo stesso impatto. Tu lotti ogni giorno. Resti nel mondo vestendoti a festa, ami nel mondo le cose e gli esseri, provi ad abbracciare l'universale e ad amare il tutto".
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