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L'Arena - 23.05.2018
L'Arena - 23.05.2018
La passione della ballerina a Napoli raccontata da Santi
di Monica Rima
COLOGNOLA. Nuovo romanzo della scrittrice che prende spunto da storie vere e le narra.
Il volume sarà presentato al Salone del libro nella città partenopea. Si tratta della terza prova letteraria che esce con l'editore Del Bucchia.

E tre. Napoli e la ballerina è il terzo libro pubblicato da Annalisa Santi con l'editore Marco Del Bucchia: l'insegnante di Colognola lo presenterà al Salone del Libro di Napoli, al complesso di San Domenico Maggiore da domani al 28 maggio. Dopo "ll cacciatore di ghepardi" e "Di gesso e cipria", usciti nell'arco di poco più di un anno, Santi ha trasformato ora un racconto sulla ballerina Gabrielle Bessard, che a dicembre aveva ottenuto una menzione di merito nella ras-segna friulana Cormons Libri, in un romanzo, ampliando il testo con nuove vicende. Su uno sfondo partenopeo, la ballerina francese vive un amore travolgente con il giornalista Edoardo Scarfoglio, marito di Matilde Serao, tra scandali e sensi di colpa che portano i protagonisti a un viaggio interiore imbrigliato nel triangolo lui, lei e l'altra, con un epilogo drammatico, rasserenato però dal gesto di Serao che adotta la creatura frutto della relazione extraconiugale del marito con la danzatrice celebrata da Degas, perdonando il suo uomo e tutelando la piccola rimasta nel frattempo orfana. «La vicenda si chiude con un senso di speranza e di rina-scita», commenta Santi a proposito del nuovo libro cui ha dato un'impronta psicologica e sociale calata in «una vicenda di fuga, ritrovamento e poi ancora di fuga, ispirata a una storia vera, che ricrea l'affermazione di un amore impossibile. La coppia protagonista della vicenda condu-ce per mano il lettore nelle at-mosfere mediterranee del ro-manzo, in cui si muovono personaggi minori, tra cui il pittore e scultore Francesco Jerace, genio anticonformista, e la ballerina Amelia Faraone, prima soubrette dei teatri di fine Ottocento. Personaggi realmente esistiti», spiega Annalisa, «che immergono la storia in due grandi città mediterranee, Napoli e Marsiglia, raccolte intorno ai loro porti, crocevia di genti e culture». Tutte le opere della scrittrice presentano la caratteristica di coniugare storia e sentimenti: «La volontà è far sì che la narrativa storica raggiunga il pubblico in una dimensione di godibilità e coinvolgimento. Penso che i sentimenti non abbiano tempo e che siano gli stessi oggi come un tempo. Mutano i contesti, ma non le forze che muovono gli animi. Ecco perché la nar-rativa storica, così intesa, diventa attuale e fa rivedere nelle storie di ieri le cose di oggi», ritiene l'autrice, che, da insegnante, rileva: «Spesso l'insegnamento della storia cade in aspetti troppo specialistici che finiscono con l'annoiare anziché appassionare. Invece è possibile far apprezzare la storia grazie a trame avvincenti». Nel libro anche aspetti curiosi del Napoletano, come la storia del babbà: «In base a una ricerca storica, racconto come questo dolce abbia origine polacca, nel 1600 alla corte di Stanilslao Leszczynski, suocero di Luigi XV di Francia, per arrivare poi a Parigi e clan, attraverso i cuochi francesi al seguito dei Borboni, a Napoli». Non manca il tema della partenza, «con le lacerazioni che la precedono. Partire per un luogo per raggiungere qualcuno o qualcosa, per voltare le spalle a un dolore o per realizzare un obiettivo o costruirsi una nuova identità.
Libri correlati
Annalisa Santi
Napoli e la ballerina
E altri racconti di partenze
2018
Copertina di Tommaso Jardella

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