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Stadiotardini.it - 16.07.2017
Stadiotardini.it - 16.07.2017
Domenicale. A tu per tu con guglielmo longhi, autore de "il vendicatore", romanzo in cui il protagonista vendica Matteo Bagnaresi.
di Luca Savarese
E' tutto giallo: l'arbitro è vestito di giallo, ha tirato fuori un cartellino giallo e siccome non si sa perché, questo è un giallo diceva Josè Altafini nel bel mezzo di una delle sue telecronache italiane dall'indiscusso folclore brasileiro. Un giallo è anche Il vendicatore, il libro scritto da Guglielmo Longhi giornalista della Gazzetta dello Sport e spesso autore di pezzi sul Parma. Del Bucchia è l'editore, 196 sono le pagine, 16,50 è il prezzo e molti sono i contenuti, varie le storie. Attraverso le avventure di Rodrigo Sanchez, un peruviano folle ma intelligente e sensibile, vengono vendicate le morti assurde di Vincenzo Spagnolo, accoltellato prima di un Genoa-Milan nel 1995, Gabriele Sandri, colpito a morte nel 2007 e Matteo Bagnaresi, ucciso da un pullman nel 2008. Rodrigo Sanchez il vendicatore di Guglielmo Longhinon è un curvaiolo, ma uno che vuole mettere le cose, o meglio queste tre vite in in nuovo posto, riscattandole. Uccide per portare a termine un penoso viaggio omicida quasi come sintesi di una dialettica diabolica. Rodrigo quando va allo stadio non segue tanto le gesta tecniche ma assimila le scorie positive e analizza la fenomenologia perversa che i templi del pallone sanno offrire e poi, dopo aver opportunamente dosato, fiuta, agisce, vendica. Gustosa la prefazione di Alberto Cerruti, decano dei giornalisti sportivi e firma storica della rosea. Le morti nel calcio devono finire. Iniziare a leggere le pagine di Longhi, può essere un modo per custodire la memoria delle vittime di un qualcosa di tremendo che non ha nulla da vedere col calcio vero. Ringraziandolo per la sua disponibilità, parliamo con lui del suo testo
Quando nasce il personaggio di Rodrigo Sanchez e qual è la sua gestazione?
"Mah: nasce un po' casualmente, io ho voluto fare, con questo libro, un viaggio nella memoria, più o meno recente, del nostro calcio, legando fatti che hanno sconvolto il mondo del calcio alla vita ed al comportamento di questo personaggio, un serial killer, che ad un certo punto della sua vita scopre di voler fare il vendicatore e vendica le presunte o reali vittime di questi fatti. Ho scelto lui perché volevo uno straniero e poi ho scoperto che è folta la comunità peruviana, particolarmente a Genova, infatti a Genova e da Marassi, inteso come stadio e come carcere, nasce e si chiude la storia".
Ti leggiamo ed apprezziamo sulle pagine della rosea per dei pezzi sul Parma e su altre squadre. Quanto c'è del Guglielmo Longhi giornalista in questa tua opera?
"Ce n'è abbastanza, nel carattere di Rodrigo e di alcuni personaggi, ecco io non ho l'abitudine di andare a sbudellare le persone… ma una parte di Rodrigo che non sopporta il razzismo verso Balotelli e tanti altri estremismi e difetti del pallone, riflette quello che io ho pensato, in questi anni, del calcio".
Historia magistra vitae, ci ha insegnato Cicerone. Questa tua storia, oltre ad essere maestra di molte cose, fa rivivere anche le storie di Vincenzo, Gabriele e Matteo?
"Esatto, sono tre episodi, tra tanti, che hanno sconvolto il mondo del calcio, Spagnolo, Sandri e Bagnaresi ed hanno sconvolto lo stesso protagonista che decide di vendicarsi. Così si vendica, uccide lo steward dello stadio di Marassi e porta a compimento altre vendette come quella di Matteo. Ha una sua etica Rodrigo, estremizzata, per cui si erge a vendicatore; ho cercato di far rivivere quegli episodi pubblicando anche il tabellino delle partite che viene raccontato dai ricordi del personaggio. Non è una cronaca, che interesserebbe poco, lui va vedere queste partite, vede per esempio Parma-Lazio successiva alla morte di Bagnaresi e poi racconta quello che vede, a parte, per la gioia delle statistici, metto il tabellino".
Diceva Borges che quando due bambini prendono a calci un pallone, lì ricomincia la storia del calcio. Anche quando vari lettori leggono un giallo sulle pagine nere del calcio, può ricominciare un interesse verso fatti e persone, che inondati da 4-4-2 e falsi nueve, rischiano, spesso, di rimanere a bordo campo?
"E' verissimo, bhe senti io quando l'ho venduto ad una cerchia di amici e conoscenti, un paio di queste persone, fuori dal calcio, mi hanno confessato che leggendolo hanno scoperto un mondo nuovo. Ecco, la presunzione è anche questa, far conoscere questo mondo non per il marcio che c'è stato, ma per queste storie umane e per queste persone, che come dici tu, vanno al di là del 4-4-4 e delle statistiche: è un modo ,anche diverso, di far scoprire questo mondo a chi non lo conosce".
Libri correlati
Guglielmo Longhi
Il vendicatore
Giallo
2017
Prefazione di Alberto Cerruti

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