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Lagazzettadiviareggio.it - 19.11.2015
Lagazzettadiviareggio.it - 19.11.2015
Venerdí 20 novembre presso il Museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi viene presentato 'Nella trama di Dio'
Venerdí 20 novembre alle 18 presso il Museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi (Via Civitali, 33) viene presentato Nella trama di Dio (Marco Del Bucchia editore, www.delbucchia.it), romanzo di Massimiliano Baroni che interviene per l'occasione. Ingresso libero. Il libro. In principio è il verbo: Dio prende parola per condurre un uomo disperato verso una possibile salvezza. Dal progressivo suo monologare (un monologo narrativo che illustra, accompagnandoli, gli avvenimenti e le scelte del protagonista e che detta i suoi compiti e i suoi orizzonti) si apprende però che Dio - ammesso sia Dio colui che sta parlando - pretende piú di quanto l'uomo possa dare, guidandolo attraverso una serie di rinunce fino alla rovina della sua esistenza. Tentato il suicidio, Anselmo De' Contrasti finalmente riesce a liberarsi di questa voce ma non cancella saggiamente quanto essa avrebbe potuto significare. Perciò sceglie prima di scontare le proprie colpe in prigione - intraprendendo un cammino di fede, difficoltoso e personale, fatto di perplessità e speranze che procedono di pari passo con il suo recupero sociale - e quindi di divenire bibliotecario in un monastero (voluto il rimando a Il nome della rosa di Umberto Eco anche nell'episodio del suicidio di uno dei frati): Anselmo proverà in ogni modo a mantener desta la propria speranza nella fede e nel bene, continuando a studiare e a pregare. Ma questo Dio (che ha parlato e poi ha taciuto e che forse è solo un segno della dissociazione mentale del protagonista) diviene nella ricerca disperata dell'uomo anche il simbolo di una verità, fatta talvolta di contrasti, che egli continua a perseguire con tutto se stesso nella cultura vista quale ultimo baluardo capace di arginare il dilagare della violenza e del non senso dell'esistenza, anche quando la fede dell'uomo inizia a vacillare. Per lui ci sarà una nuova crisi che avrà una sua risoluzione. In principio è la parola; e Dio prima di aver taciuto ha parlato: la sua è una voce ambigua, ma non è forse per questa ambiguità che in lui si può ravvisare, in forma simbolica, il legame misterioso tra autore e lettore?
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