| |
Il Fogliaccio - 10.04.2015 |
Il Fogliaccio - 10.04.2015 Letto per voi: un mondo d'amore racchiuso in una villa
di Maria Fantacci Una famiglia numerosa che vive allegramente nell'Italia degli anni Settanta e intorno alla quale si snodano una miriade di storie collaterali: è questo in estrema sintesi l'oggetto del romanzo Villa Fiorita (Marco Del Bucchia editore). A narrarci le vicende di Giuliana, Lorenzo e dei loro dieci figli è la scrittrice pisana Claudia Turco, finora conosciuta per le sue liriche e per i suoi mixage di prosa e poesia, che per la prima volta si cimenta con il genere romanzo. La narrazione si moda sotto forma di diario. A scriverlo, quasi ogni giorno per circa un anno, è Stefania, una delle ragazze, che ci racconta la serena quotidianità di una famiglia numerosa e felice. Il tema dominante è comunque l'adozione. Alcuni dei figli di Giuliana e Lorenzo, infatti, sono adottati, compresa la narratrice. Coraggiosamente la scrittrice affronta la non facile tematica dell'adozione e lo fa nella maniera meno asettica possibile, cioè partendo dall'interno della famiglia. Attraverso le pagine del suo diario, Stefania ci illustra i piccoli grandi avvenimenti di ogni giorno, nel cui ambito le ferite, le paure e le attese, ma anche i sorrisi e l'appagamento suoi e dei fratelli, si accompagnano ai sogni e alle speranze dei loro genitori, che per alcuni sono mamma e papà "in seconda". Cosi il lettore viene trascinato, fin dalle prime pagine, in un turbinio di festicciole di compleanno, successi e insuccessi scolastici, piccoli litigi "di
ordinanza" tra fratelli e gli immancabili primi flirt, che si affiancano alle visite degli amici dei genitori e dei ragazzi stessi, nonché delle famiglie di provenienza di alcuni dei giovani adottati. All'autrice va il merito di avere ben compreso che il narrare e il narrarsi, costruire un racconto e prefigurarsi l'ascolto di quanto viene elaborato, per un bambino adottato può rappresentare, in certi momenti, la strategia più efficace, e dunque realmente "adattiva", per affrontare eventuali conflitti sia interiori sia con il nuovo nucleo familiare. Ed e proprio quanto la scrittrice consente di fare al personaggio Stefania, che tramite il proprio punto di vista e le proprie emozioni filtra le dinamiche dell'intera famiglia di cui fa parte. La tessitura del racconto, dai risvolti forse un tantino troppo idilliaci, per lo più comprende il presente, spesso con un occhio al passato di ciascun fratello e sorella, ma rivela anche uno sguardo costantemente rivolto al futuro: uno sguardo che talora lascia trasparire anche qualche preoccupazione e un velo di inquietudine. Di una certa efficacia sono inoltre le illustrazioni della giovane Chiara Tropiano, che ha ben interpretato lo spirito di Stefania, prestandole la propria mano e la propria matita. Ma i veri protagonisti del libro di Claudia Turco sono l'amore, la solidarietà e la complicità, che sembrano poter annullare totalmente il trauma dell'abbandono o, quanto meno, del distacco dalla famiglia di origine nei piccoli adottati.
|
|
Libri correlati |
|
Claudia Eugenia Turco Villa Fiorita 2014 Illustrazioni di Chiara Tropiano, copertina di Eugenia Morreale
| |
|
|