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Il Tirreno (Massa) - 14.02.2014
Il Tirreno (Massa) - 14.02.2014
Vittorio Vatteroni, "Attore nell'anima"
di David Chiappuella
La biografia dell'artista di Marina, che è anche apprezzato regista e doppiatore dedicata "A tutti quelli che hanno avuto porte sbattute in faccia" Carrara. Monento d'oro per l'attore e regista carrarese Vittorio Vatteroni, di cui è appena uscita la biografia "Attore nell'anima", scritta da Daniela Romanello, laureata in scenografia e scultura all'Accademia di Belle Arti ed edita con il patrocinio del Comune. L'attività artistica di Vatteroni, classe 1962, era già stata ricordata in altre pubblicazioni, tra cui il volume "Il cinema delle Apuane" di Fabrizio Borghini e Umberdo Guidi, uscito l'estate scorsa per Marco Del Bucchia Editore. Ma questo nuovo libro, di ben 300 pagine, è interamente incentrato su di lui e sul suo amore per il mondo dello spettacolo. L'opera, strutturata in forma di dialogo tra Vatteroni e la Romanello, ripercorre tutta la carriera dell'artista. La sua passione per la recitazione è nata nell'infanzia, quando andava a vedere i film per poi correre a casa a recitare la parte degli attori che amava, come Terence Hill, Giuliano Gemma e Alain Delon. Vittorio trascorreva le sue giornate al cinema Olimpia di Marina, dove ormai la maschera non gli faceva pagare più il biglietto d'ingresso e gli regalava persino le locandine dei film. Oltre che dalla recitazione degli attori Vatteroni era attratto dalle loro voci, iniziando a comprendere ed apprezzare il doppiaggio. Questa passione, molti anni dopo, nel 1995, lo avrebbe spinto a ideare il premio Leggio d'oro, prima manifestazione dedicata ai doppiatori, che gli valse un riconoscimento dallo Stato. La prima apparizione sul grande schermo avvenne nel 1985, quando il compianto regista Bruno Cortini gli affidò il ruolo di un frate pasticcione nel film "L'estate sta finendo". Furono poi Paolo e Vittorio Taviani a dargli un altro piccolo ruolo, quello di un soldato americano, in "Good morning Babilonia". La carriera di Vatteroni prosegue poi con piccoli ruoli al cinema (dove ha lavorato con Vincenzo Salemme, Claudio Bigagli e Franco Giraldi), nelle fiction ("Caro Maestro 2", "Don Matteo 4" e "Carabinieri 7"), nelle trasmissioni tv ("Quelli che il calcio", "La sai l'ultima", "Domenica in") e negli spot pubblicitari, come quello della scopa Pippo. Ma l'attore-regista apuano ha espresso la sua vena artistica soprattutto in teatro. Sul palcoscenico Vittorio debutta da adolescente, nel 1978, al teatro Manzoni di Marina, dove 20 anni dopo avrebbe ricevuto dall'Accademia della Torre il premio Una vita per il teatro. Nel 2007 la commedia "Se devi dire una bugia dilla grossa" gli vale il Premio per la miglior regia teatrale, mentre due anni dopo il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano gli assegna la medaglia d'oro "per il contributo al patrimonio artistico e culturale". Infine, nel 2010, ottiene il Premio cultura italiana per il teatro e il cinema. Nel 1994 Vatteroni fonda la compagnia teatrale Luci della ribalta, con la quale porta in tutta Italia commedie e classici che spaziano da Checov a Shakespeare fino a Garinei e Giovannini. Insomma, per Vittorio i meritati riconoscimenti sono arrivati dopo una lunga gavetta, dimostrando che alla fine il talento vero viene sempre premiato. Il segreto è quello di non mollare mai: lo stesso messaggio che esprime anche la sua biografia, fin dalla dedica iniziale "A tutti quelli che nella loro vita hanno avuto porte sbattute in faccia".
Libri correlati
Fabrizio Borghini, Umberto Guidi
Il cinema delle Apuane
I set e i protagonisti
2013
Prefazione di Chiara Sacchetti

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