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Il Tirreno (Viareggio) - 28.08.2008 |
Il Tirreno (Viareggio) - 28.08.2008 La nostalgia del calcio fa gol in un libro Viareggio. È il giorno dell'acquisto nelle edicole, delle pagine da sfogliare, del gusto nel leggere un racconto-ricordo o nell'osservare una foto che richiama tante memorie. Dai dribbling nei campetti di una volta alla pubblicazione di un libro: è questo il lungo percorso di "Giocavamo a pallone", il libro in vendita da oggi in abbinamento esclusivo con Il Tirreno (7,90 euro più il prezzo del quotidiano; alla fine della promozione il volume sarà in libreria, a 12 euro). L'avventura. Racconti, aneddoti, gallerie di personaggi, nomi e soprattutto fotografie dei campetti dove si giocava a calcio senza club e senza tesseramenti, ma solo per passione. Nei prati, in spiaggia, nei cortili, negli spiazzi improvvisati: una razza estinta come dinosauri delle ere geologiche, perché i campetti sono nella nostra memoria ma ora hanno lasciato il posto a parcheggi, centri commerciali, uffici, strade, a volte semplicemente a niente. Il calcio è cambiato, come il mondo, come la società. Il libro raccoglie il materiale pubblicato dal Tirreno dal 21 luglio 2007 a oggi. Tutto è cominciato dalla riflessione di un ragazzino che ha realizzato una piccola grande verità: quegli spazi verdi per giocare al pallone sono scomparsi o quasi. Ce lo ha segnalato e lo abbiamo scritto, tentando di fare un censimento (per carità, probabilmente parziale e incompleto) dei luoghi dove, appunto, "giocavamo a pallone". Un'avventura iniziata dai cronisti ma capace di proseguire a lungo perché ha coinvolto tanti lettori e appassionati. La scelta. Dagli articoli pubblicati al libro che esce oggi: un passo lungo e breve allo stesso tempo, reso possibile dalla gente. Avevamo avuto da subito la sensazione che sarebbe stato un peccato non raccogliere in un libro queste testimonianze. Più volte abbiamo avuto la sensazione che l'idea era stata apprezzata da molti. Così il giornale, grazie anche all'editore, Marco Del Bucchia, ha voluto abbinarsi a questo libro, che ci auguriamo possa essere accolto con simpatia. Curato da Roy Lepore e Fabrizio Brancoli, il libro è un segno di riconoscenza per tutti i "compagni di viaggio" dell'inchiesta. Anche i "famosi". Insieme a noi si sono uniti successivamente anche personaggi importanti come, Giancarlo Antognoni, Pierluigi Collina, Eugenio Fascetti, Marcello Lippi, che con il loro contribuito hanno sicuramente, non solo arricchito, ma impreziosito tutto il lavoro. Il libro parla anche di altri personaggi noti: Marco Columbro, Gedeone Carmignani, addirittura Paolo Maldini che è stato un ragazzo del campo Benelli a Lido. Grazie Giancarlo. La presenza di Giancarlo Antognoni è ovviamente una delle "perle" del libro. Il "ragazzo che gioca guardando le stelle" è protagonista di una conversazione-intervista che apre il volume. Ecco le parole del campionissimo: «Il mio campetto era a Prepo, Perugia, vicino allo stadio che oggi si chiama Renato Curi. Oggi è scomparso: al suo posto un centro commerciale. Niente erba: c'era solo terra, la terra battuta. Ho cominciato così. Era il gioco di un bambino. Potevo stare vicino a dove abitavo, o vicino a dove lavorava mio padre, era facile. Ma oggi non lo sarebbe. Le strade, i prati, gli oratori, i cortili e gli stessi spiazzi all'aperto non sono più sicuri. Un bambino non può vivere un pomeriggio di vera libertà, muovendosi in un contesto di soli coetanei, senza che i genitori debbano preoccuparsi». Info. L'attesa è grande e può darsi che il libro "voli" nelle vendite andando presto esaurito. Chi non trovasse "Giocavamo a pallone" in edicola non disperi e chieda al suo edicolante di fiducia di ordinargli una copia. In caso di ulteriori richieste è possibile contattarci al numero 330 656517. |
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Giocavamo a pallone Dalle pagine del quotidiano "Il Tirreno", i "campetti perduti" della Versilia nei ricordi di tanti appassionati 2008 A cura di Fabrizio Brancoli, Roy Lepore, testimonianze di e su Giancarlo Antognoni, Pierluigi Collina, Eugenio Fascetti, Marcello Lippi, Paolo Maldini
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