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Il Tirreno (Viareggio) - 31.08.2008
Il Tirreno (Viareggio) - 31.08.2008
Il libro dei campetti e Pietrasanta
Pietrasanta. Dove eravamo rimasti? A quella notte di luglio, mitigata da una inconsueta e lieve brezza marina che accompagnò la corsa trafelata di una sessantina di ex giovani vogliosi di rigiocarsi un passato mai sopito. Un pallone, tre squadre, uno stadio "tutto per noi" e poi un trofeo dedicato a La Rocca, a quel recinto a poche decine di metri da piazza Duomo fatto di ghiaino e polvere, ciottoli e muretti dove diventarono uomini generazioni di pietrasantini. L'appuntamento. Ecco, di questo e di molto altro ancora parleremo martedì 2 settembre, a partire dalle 21.30, nel Chiostro di Sant'Agostino durante la presentazione del libro "Giocavamo a pallone" Del Bucchia editore. Libro che racconta, attraverso le pagine de Il Tirreno, dei campetti perduti della Versilia, rincorrendo la voce dei suoi protagonisti. In realtà, in Sant'Agostino, si andrà oltre, cercando di dare la giusta visibilità anche a coloro che hanno trascorso la loro infanzia su quei'campetti impossibili' senza però essere poi stati menzionati dal nostro libro. Pagine, tornando alla Rocca, dove si celebrano quelle sfide dall'alba al tramonto giostrate fra i tiri impossibili di Ale Barberi «due gambe come due fuzzichi e la solita finta in cui ci cascavi ogni volta», le parate di Andrea Badalacchi con in dote occhiali dalle lenti così spesse da sembrare uno scherzo di carnevale, l'eleganza di Giò Neri, l'Antognoni della Versilia, le pallonate dei più grandi scagliate contro i piccoli messi al muro in una sorta di rito di iniziazione, il Condor A e il Condor B dove transitavano i ragazzini con più talento, le discese impossibili di Pietro Lazzerini, i dribbling ostentati di Stefano Cortopassi. E poi il vociare delle mamme, «Vieni a casa, prima che ti metta le mani addosso», le cartelle abbandonate dietro la porta, i tornei estivi, il fischietto di Piero Barberi, i Golden Eagles, la Coppa Scarabocchio e Don Santino. Sfiorivano, dolci, gli anni'70, anche se quel recinto di vita giocata sarebbe andato avanti ancora a lungo. Anni Cinquanta. In realtà la Rocca era nata 20 anni prima, il 13 ottobre 1957, grazie ad una donazione di Ada Rigacci da Genova, come racconta dovizioso di dettagli, il libro-diario di Giovanni Pellegrini, il vero 'Mandrake' di Pietrasanta. Un po' centro ricreativo, un po' ancora cinema e un po' tanto pallone: un formidabile punto di aggregazione dove quando risuonava la voce imperiosa in lontananza di Roberto Tesconi, detto Cavalla, i più piccoli se la davano a gambe levate senza voltarsi indietro. Erano gli anni delle'olimpiadi cittadine', del tuttofare Taddeo, di Don Dagna e di Giulianone che, vedendoci poco, nella gara degli 80 metri travolse il supporto dei canestri di basket. Trascinandolo via. La Rocca e il campo dei 12 Pioppi, quello dove per anni, sullo sbocco della via Provinciale di Vallecchia, si ritrovavano orde incontenibili di ragazzini: «Ci vediamo dal Tommasi (Antonio, ndr), le squadre sono già belle e fatte». Vetri spaccati, il pallone che finiva regolarmente sulla strada, reti da pescatori dietro le porte, partite senza tempo, «quando calavano le prime ombre serali ci precipitavamo in casa per fare i compiti». Scapoli, ammogliati e invincibili. E ancora le sfide infinite al Pollino: scapoli e ammogliati, botte e campi da gioco senza confini. E gli "Invincibili" di Tonfano? Già, quel gruppo di ragazzi meravigliosi che nel secondo dopoguerra riuscirono a comporre il puzzle di una squadra perfetta, mai sconfitta sul mitico Spiaggione di Tonfano. Bagliori dal passato che torneranno a rivivere, martedì prossimo, in un S.Agostino gremito di emozioni mai cancellate. Luca Basile
Libri correlati

Giocavamo a pallone
Dalle pagine del quotidiano "Il Tirreno", i "campetti perduti" della Versilia nei ricordi di tanti appassionati
2008
A cura di Fabrizio Brancoli, Roy Lepore, testimonianze di e su Giancarlo Antognoni, Pierluigi Collina, Eugenio Fascetti, Marcello Lippi, Paolo Maldini

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